“Metropolis in my head” è il disco d’esordio di Martina Saladino, in arte Marte, registrato e prodotto all’Unbox Studio e al Blackwave Studio da Fulvio Masini e in uscita il 4 dicembre 2018.
Nove brani semplici ed essenziali, dalle melodie catchy che attingono dall’indie-pop e a tratti dall’alt-rock. Un disco in equilibrio tra mutamento e necessità di
fermare le mille sfaccettature di un viaggio che altro non è che il percorso di crescita personale e musicale della giovane cantautrice.
“Metropolis in my head” un disco sincero, riproducibile con le stesse intenzioni anche dal vivo, condito però da momenti più sognanti ed eterei, arricchiti da synth e cori.
Il disco si può idealmente dividere in tre momenti: un primo momento più intenso, sia dal punto di vista degli arrangiamenti che del mood dei brani; un secondo più pacato, che sfocia in un brano piano e voce e che stupisce poi con il finale della title track che cresce di dinamica, riportando così il disco su una chiusura decisamente “up” con l’ultimo brano “You won’t go”.
Marte trova cosi la formula per tenere in equilibrio sia le esperienze vissute fino a questo momento che l’aria di mutamento personale e musicale che avvolge l’intero lavoro, e che sprona ad immaginarne uno futuro ancora più forte. La profondità e la sfrontatezza dei testi deriva proprio da questa narrazione in prima persona, che avviene spesso senza filtri e sembra scaturire da una necessità di liberarsi da emozioni e sensazioni esplosive, sia positive che negative. Un disco sincero, diretto, personale e dinamico che mette in luce tutte le mille sfaccettature del carattere e delle emozioni di chi lo ha scritto.
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“<Metropolis in my head> è stato un album che voluto fortemente” – racconta Marte – “L’ho cominciato e abbandonato due volte in due studi diversi, prima di arrivare alla sua forma finale. In questa fase di attese e di insoddisfazione credo di essere maturata molto musicalmente e personalmente, ho imparato a suonare uno strumento, ho scritto moltissimo, ho vissuto un uragano di emozioni che mi hanno portata a tirare fuori più cose su carta di quante potessi immaginare. Per questo nella versione finale del disco, quasi tutti i brani – a parte la title track e “You won’t go” – sono recenti e non erano contenuti nella versione embrionale. La metropoli nella mia testa è stato un concetto partorito molti anni prima di diventare un disco:
dopo una vacanza-studio a New York ho capito che tutto quello che succedeva intorno a me era esattamente quello che sentivo dentro di me. Tutto il traffico, il caos, le contraddizioni, la fretta della gente. Questo concetto è stato trasformato in un album prodotto e registrato definitivamente in uno studio a Genova, grazie ad un amico nonché bravissimo musicista produttore che ha ascoltato i miei brani e mi ha proposto di ripartire da zero. Il mio obiettivo è stato quello di riuscire a trasmettere un cambiamento personale e musicale, dopo anni di incertezze e vestiti che non mi stavano bene addosso, oltre alla forza e alla determinazione che sono state due caratteristiche necessarie per prendere ogni decisione. Gli arrangiamenti, la scelta dei suoni e il mood generale di questo mio primo album, vogliono rappresentare proprio questo”.
Biografia
Martina Saladino, in arte Marte, classe ’95, inizia a cantare all’età di 4 anni, facendo capire chiaramente ai suoi genitori quale sarebbe stata la sua strada. Durante l’adolescenza inizia a suonare il piano ed ha occasione di cantare in diversi gruppi
locali, dedicandosi ad un’intesa attività live. Amante dei viaggi, al termine degli studi si trasferisce in America ed è dopo il suo ritorno dagli Stati Uniti che comincia a maturare l’esigenza di scrivere canzoni. Inizia così un periodo di intensa scrittura, che la porta a formulare l’idea dietro il suo primo lavoro, “Metropolis in my head”: una similitudine tra il traffico, il caos, la folla e le contraddizioni di New York e quello che accade dentro di lei, ripresa anche dopo un ulteriore viaggio, stavolta in Irlanda, dove ha occasione di esibirsi più volte nel famoso quartiere di Temple Bar. Un anno dopo decide di imparare a
suonare la chitarra, strumento che le dà finalmente la possibilità di trovare la sua direzione. Il suo amore per la dimensione live la porta ad esibirsi anche in Germania, tra Norimberga e Berlino. I viaggi e le esperienze che ne derivano, confluiscono nel suo disco d’esordio, “Metropolis in my head”, prodotto da Fulvio Masini e in uscita il 4 dicembre 2018.