Ucraina

Olegg Vynnyk – con ”Roksolana” finalmente posso mostrare i miei sentimenti

Olegg Vynnyk sul suo nuovo video musicale:
«Finalmente posso mostrare i miei sentimenti»

Il famoso cantante ucraino Olegg Vynnyk ha pubblicato il video sociale per la sua nuova canzone “Roksolana“.
L’argomento trattato nel video è rilevante per gli ucraini di diverse generazioni nel corso degli anni.

Vivendo all’estero, ho guardato molto il destino di ragazze, donne, che sono le stesse “Roksolans”, tuttavia, come me ai miei tempi. Lasciano la loro patria per guadagnare, per rendere la vita dei loro cari a casa, in Ucraina, migliore. Mi fa male quando ci penso. E, infine, posso mostrare i miei sentimenti nel video, – osserva Olegg Vynnyk. – Spero che questo video venga visto da persone che passano la vita all’estero. Voglio davvero che tutti noi, ucraini, restiamo nel nostro paese, svolgiamo il nostro lavoro qui e costruiamo il nostro destino qui.”

Il video clip è stato girato per due giorni in 6 località. Tre storie si svolgono davanti allo spettatore: le storie della moglie di un ricco straniero, una cameriera e una bambinaia.

Ci sono molte emozioni nel nostro video musicale“, afferma la regista Elena Vinyarskaya, con la quale Vynnyk ha già girato più di un video. – Queste sono le emozioni delle donne di diverse età, diversi status sociale, che sono emigrate all’estero alla ricerca di una “vita migliore“.

Durante le riprese sono stati coinvolti dieci eroi. Tra questi, le leggende del teatro e del cinema ucraino Olga Sumskaya, Ada Rogovtseva, l’attrice Vera Kobzar, il direttore del comitato organizzatore Miss Universo Ucraina Anna Filimonova e altri.

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il Corriere della Sera ha realizzato un reportage ”Sindrome Italia” in riferimento alle donne della Romania che sono venute in Italia a lavorare
come badanti . Uno stress diagnosticato e chiamato così per la prima volta da due psichiatri di Kiev: nel 2005, avevano osservato sintomi comuni a molte ucraine e romene e moldave, ma pure filippine o sudamericane. Tutte emigrate per anni ad assistere anziani nell’Europa ricca, lontane da figli e mariti.Qui l’articolo

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