ALESSANDRO QUARTA, è violinista, polistrumentista e compositore salentino. In una serie di appuntamenti live in Italia, Svizzera e Germania ha presentato il suo nuovo album “ALESSANDRO QUARTA PLAYS ASTOR PIAZZOLLA”.
«Ho sempre creduto che per fare una grande carriera ed arrivare al successo non basta solo il talento ma ci vuole molta disciplina e un’attenzione maniacale nella cura dei dettagli – racconta Alessandro Quarta – Ed è esattamente quello che faccio nella mia musica attraverso il violino, svestendolo dal frac per impreziosirlo di emozioni, di arte e cultura e di innovazione».
Acclamato dalla CNN nel 2013 come “Musical Genius”,
premiato nel 2018 a Montecitorio come “Miglior Eccellenza Italiana nel Mondo” per la Musica.
Attualmente impegnato nella scrittura delle musiche per 4 film internazionali tra cui un film del regista Premio Oscar Anthony Lamolinara (“Spiderman 2”). Il brano “Dorian Gray”, che Alessandro ha composto e arrangiato, ha riscosso un successo strepitoso ed è stato eseguito live in Prima Mondiale con Roberto Bolle concludendo la scaletta del tour
“Roberto Bolle & Friends 2018”.
Intervista ad Alessandro Quarta
sul nuovo album
”ALESSANDRO QUARTA PLAYS ASTOR PIAZZOLLA”.
www.highresaudio.com/de/album/view/yz2zz3/alessandro-quarta-alessandro-quarta-plays-astor-piazzolla
Come è nata la scelta di realizzare un album sulle composizioni di Astor Piazzolla?
Io nelle composizioni di Astor vedo tutte le emozioni che fanno parte dell’uomo: gioia, tristezza, difficoltà della vita di andare avanti e di amare, di non essere amato ma soprattutto le due che per me sono le più importanti la sessualità e la sensualità, anche se molto spesso ci dimentichiamo che sono loro due a rendere un uomo quello che è. In Astor si racchiudono tutte queste emozioni che il più delle volte si riscontrano nei grandi compositori del passato ma mai tutte insieme.
Alessandro Quarta – Libertango Festival Show 2019 Padova
Astor Piazzolla è stato un’innovatore della musica moderna, ha portato nel tango nuovi elementi. Quale è stata la chiave per reinterpretare le sue composizioni?
La chiave è quella che uso per interpretare anche un mio brano, non esiste una vera e propria chiave per interpretarle perché le sue composizioni sono già perfette. Non si può fare una cosa più bella di una cosa che già di per se è meravigliosa, l’unica cosa che posso fare è interpretare quelle composizioni per come sono io, per come vedo la vita. Nonostante ciò non amo essere sempre uguale, amo spaziare nelle emozioni e non negli stili musicali, che per me non esistono. Esistono solo le emozioni, basta usarle per far capire cosa si prova e cosa si vuole dire. Le etichette musicali non mi piacciono.
Ascoltando il tuo Album ‘’ ALESSANDRO QUARTA PLAYS ASTOR PIAZZOLLA’’ si ha la sensazione che in alcuni brani il violino ‘’canta’’, come ad esempio in Jeanne y Paul o Years of Solitude.
Rispetto agli altri strumenti musicali ritieni che il violino sia più flessibile?
Sicuramente hai scelto i due brani che rispecchiano di più la mia essenza; il brano Jeanne y Paul è stato scritto da Astor dedicandolo al film ultimo tango a parigi e Years of Solitude è stato scritto nel momento in cui è dovuto scappare dalla sua Argentina, andando poi in Francia, in America e si sentiva sempre solo non riusciva a farsi amare dalle donne, perlomeno quelle che lui desiderava. Di conseguenza si, ritengo che il violino sia lo strumento più flessibile se lo vediamo insieme agli altri strumenti classici, puoi costruirci sopra quello che vuoi, ed è quello più affine alla voce umana.
In questo momento sei impegnato in alcune date del tour con Il Volo, spesso mi capita di vedere i video fatti dai loro fans nei social, e apprezzano molto questa collaborazione. Anche in questo caso le tue performance non sono solo un accompagnamento musicale ma è un controcanto che arricchisce le loro interpretazioni. Quale significato ha per te questa esperienza?
Con loro sul palco io mi sento il quarto cantante anche mentre suono il violino, anche nelle mie composizioni io scrivo sempre per un cantante, mai per il violino fine a se stesso nonostante sia io a eseguirlo o qualcun altro a cantare. Mi piace molto cantare con loro insieme al mio violino e amo cantare con altri artisti. Non canto nel vero senso della parola, e meno male (scherza Alessandro) sono terribile quando lo faccio, canto a bocca chiusa ,col cuore aperto e col violino in braccio.
Gianluca Ginoble esegue Mi Mancherai
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Che tipo di Feeling si è creato tra te Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble?
Beh siamo quattro pestiferi sul palco, fin da subito si è creata una connessione bellissima e sublime, come a Sanremo. Viviamo il palco in modo sincero e questo ci fa fare gruppo, e questa sincerità viene apprezzata sia da chi ti ascolta che da chi lavora con te. Sono tre ragazzi meravigliosi, stupendi con una grande padronanza vocale, strumentale e stilistica e come persone sono splendide.
Hai molti lavori artistici che ti attendono, ma dove trovi l’ispirazione per i nuovi progetti musicali?
Dalla vita, è lei a dirti quello che devi fare e devi scrivere. Amo quello che faccio.
C’è un brano in particolare che ti ha portato ad appassionarti al violino?
Sinceramente non ricordo, avevo due anni; sicuramente il suono del violino, mi piace essere riconoscibile con uno strumento così difficile.
FB @AlessandroQuartaViolinist