NOSTROMO – intervista sul nuovo l’album MINUETTO. Ogni canzone è come fosse un piccolo passo verso qualcosa, che ci porta a guardarci dentro.

NOSTROMO
INTERVISTA SUL NUOVO ALBUM
MINUETTO

Anticipato dai singoli
GIRADISCHI e LE CANZONI DI MIA MADRE

-Con il tuo nuovo album MINUETTO entri nel quotidiano delle persone con melodie delicate. Ti sei ispirato anche alla canzone italiana d’autore di un particolare periodo ?

In realtà non c’è un’atmosfera precisa, mi sono lasciato trasportare dalle emozioni. Quando scrivi di getto alla fine non pensi a cosa vuoi evocare, è così e basta e devo dire che effettivamente ogni canzone rispecchia il mio stato d’animo al momento della scrittura.

Parlare di ispirazione mi mette quasi in crisi, in molti mi hanno infatti chiesto se e a chi mi sono ispirato. Onestamente faccio fatica a dare una risposta concreta, perciò ti spiego cosa mi piace ascoltare e magari tiri tu le somme. Adoro la musica italiana degli anni 50/60/70, le melodie mi fanno letteralmente impazzire. Forse ci sarà dentro qualche riferimento al passato, poi ovviamente abbiamo spaziato nella produzione dei brani ma magari qualcosa si coglie.

–GIRADISCHI è il primo singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, un brano che quasi arriva in punta di piedi rispetto a ciò che si ascolta spesso nelle radio. Come è stato accolto nei live?

Ci sono stati pochi live e in realtà quando sono sul palco faccio fatica a rendermi conto di ciò che accade sotto, però penso sia stato accolto bene. La cosa più bella è vedere la gente canticchiare la tua musica, perciò dai, sembra essere piaciuto.

-Il Minuetto nella danza sono brevi passi a due, il tuo album racchiude brani che invitano ad un ascolto più intimo e personale?

Sicuramente il titolo Minuetto ha un senso e la volontà era proprio quella di descrivere un po’ l’intero disco come una piccola danza preparatoria. Ogni canzone è come fosse un piccolo passo verso qualcosa, magari c’è anche il passo verso noi stessi, quello, appunto, che ci porta a guardarci dentro.

–MINUETTO è l’unica traccia strumentale del disco, all’inizio si sente un rumore poi parte la musica, quale significato ha questa composizione ?

Minuetto, la traccia senza voce, vuole rappresentare un po’ l’intero lavoro che è stato fatto nel disco, senza troppi giri di parole. C’è la mia tanto adorata musica di una volta e c’è il presente, l’elettronica. All’inizio parte tutto abbastanza amalgamato, poi bum, stacco e ti ritrovi immerso nella magia dell’orchestra. Il mio disco è un po’ così, una roba contaminata e allo stesso tempo con una propria identità, un po’ come Minuetto.

-Gran parte dei testi sono attraversati da storie d’amore tormentate, incomprensioni e forse dalla paura di viverle appieno. In NOSTROMO c’è una chiave di lettura dell’album ?

Nostromo sembra essere una canzone d’amore ma vi svelo un segreto, in realtà parla di Nicolò e Nostromo. Rispondendo alla tua domanda, si, sicuramente c’è una chiave di lettura di tutto il disco, che va al di là dell’amore o della passione per una persona. Si parla di come mi sono sentito, di come abbia avuto voglia di lasciar perdere tutto e di quanto in realtà la musica stessa e Nostromo siano stati una salvezza in molti momenti. E’ un brano molto sincero.

-VEGAN: sigarette, cocaina, burger vegan, autunno e primavera. In questo brano c’è un mondo di contrapposizioni. Come è nata questa canzone?

Vegan nasce per gioco a casa di Cesco, chitarrista e arrangiatore del progetto. Eravamo in cameretta io, lui ed Eliano (batterista/arrangiatore) e ci siamo messi a scrivere un pezzo, l’abbiamo registrato e ci abbiamo messo l’autotune. Alla fine del pomeriggio ci siamo guardati e abbiamo detto “oh, sto pezzo spacca”.

-Sono in programma dei tour per questo inverno o per la prossima primavera?

Certamente, con Bpm concerti comunicheremo a breve un bel tuor invernale di circa 10 date…non vedo l’ora. Stiamo preparando il live in questi mesi e ci sarà da divertirsi, ve lo assicuro.

IG @nostromocomeiltonno