DIODATO – oggi esce il nuovo album CHE VITA MERAVIGLIOSA con il brano vincitore al Festival di Sanremo FAI RUMORE. Video storia del dopo Sanremo e tappe instore tour live

DIODATO
IL 14 FEBBRAIO ESCE IL NUOVO ALBUM
CHE VITA MERAVIGLIOSA
DOPO LA VITTORIA AL 70° FESTIVAL DI SANREMO CON
FAI RUMORE
UN VERO E PROPRIO PLEBISCITO: IL BRANO HA CONQUISTATO
IN POCHISSIMO TEMPO LA VETTA DI TUTTE LE CLASSIFICHE
“CHE VITA MERAVIGLIOSA” è il nuovo album di DIODATO, vincitore del 70° Festival di Sanremo con il brano “Fai Rumore”, in uscita il 14 febbraio per Carosello Records. Fotografia realista di un vissuto fatto di passioni e fragilità, amori, solitudini, cadute e rinascite, il nuovo lavoro del cantautore si contraddistingue anche per uno sguardo attento alla società, ai rapporti tra esseri umani, alle barriere invisibili che caratterizzano il nostro tempo.
Un successo senza precedenti quello di Diodato. Oltre al primo posto sul podio del Festival, in un’edizione che ha registrato un record di ascolti senza pari negli ultimi 18 anni, il cantautore ha ricevuto anche il Premio della Critica “Mia Martini”, il Premio della Sala Stampa Radio, Tv e Web “Lucio Dalla” e il Premio Lunezia per il valore musical-letterario di “Fai Rumore” ed è pronto a tornare, a due anni di distanza da “Cosa siamo diventati”, con il suo terzo progetto discografico prodotto con Tommaso Colliva, produttore discografico di fama internazionale, nonché vincitore di un Grammy Award nel 2015, e registrato a Milano.
Al primo posto nella classifica singoli di iTunes, con oltre 5 milioni di visualizzazioni del video su Youtube e 5 milioni di ascolti su Spotify, con un posto fisso nella Top 5 dell’Airplay Radiofonico, il trionfo di Diodato con “Fai Rumore” rappresenta un vero e proprio plebiscito, in grado di conquistare all’unanimità pubblico e critica.
Scritta e composta da Diodato con la collaborazione per le musiche di Edwyn Roberts, “Fai Rumore”, la canzone che Diodato ha portato sul palco dell’Ariston, accompagnato dall’orchestra diretta dal Maestro Rodrigo D’Erasmo, sta conquistando la vetta di tutte le classifiche di streaming, download e radiofoniche italiane:è attualmente alla prima posizione della TOP 50 di Spotify con oltre 5 milioni di stream, prima su Apple Music nella classifica Top 100 Italia, al n°1 di iTunes nella chart dei brani più venduti, tra i primi tre brani più cercati su Shazam e il primo testo più cliccato e condiviso sul web. Grande successo anche in radio, dove è stabile nella TOP 5 dei brani più trasmessi in Italia.
Una vittoria dedicata alla sua città d’origine, Taranto, che ha deciso di omaggiare il cantautore trasmettendo in filodiffusione dal Teatro Comunale Fusco “Fai Rumore” nelle vie del centro per tutta la settimana alle ore 12.00. Un’iniziativa dell’amministrazione comunale che ha voluto celebrare il suo artista, letteralmente, “facendo rumore”.
Che Vita Meravigliosa” esce in vinile, CD e su tutte le piattaforme streaming e download. È già disponibile in pre-order su Amazon, anche in versione autografata, e in pre-order su iTunes e in pre-save su Spotify e Apple Music a questo link: https://orcd.co/chevitameravigliosa-album.
L’artista presenterà l’album ai fan in diversi esclusivi appuntamenti instore, durante i quali si esibirà anche in acustico con chitarra e voce:
sabato 15 febbraio ore 18.30 a ROMA– Feltrinelli Appia Nuova,
domenica 16 febbraio ore 17.00 a FIRENZE– Feltrinelli Red Piazza Della Repubblica,
lunedì 17 ore 18:30 Febbraio a BOLOGNA c/o SEMM Store,
martedì 18 Febbraio ore 18:30 a MILANO – Feltrinelli Piazza Piemonte, mercoledì 19 ore 18:00 a TORINO – Feltrinelli Porta Nuova,
giovedì 20 ore 18:00 a NAPOLI Feltrinelli Piazza dei Martiri,
sabato 22 Febbraio ore 11:00 a BARI – Feltrinelli Village Cc Santa Caterina, sabato 22 Febbraio ore 18:00 a BRINDISI – Feltrinelli Corso Umberto I, domenica 23 Febbraio ore 17:00 a TARANTO – Mondadori Cc Porte dello Ionio.
“Non credo di essere mai stato così tanto me stesso, d’essere mai stato in grado di mettere così a fuoco il mio vissuto e tutte le sensazioni che mi hanno portato a dare questo titolo prima a una canzone e poi a questo album. – dice Diodato – Ero pronto a condividere, a raccontare questa condizione di perenne viaggiatore, navigante felicemente disperso, di osservatore talvolta malinconico, talvolta disincantato, di eterno bambino innamorato di questa giostra folle”.
Un nuovo linguaggio per Diodato e temi sfaccettati attraversati in “Che vita meravigliosa”, un album che si configura come un vero e proprio racconto, di sé stesso e della realtà che lo circonda. Lo spirito dell’album è perfettamente rappresentato da una copertina dal sapore fantastico, un’opera di Paolo De Francesco: un disegno di figure retoriche quasi surrealista, dove c’è il conflitto tra l’ambizione di un tutto visibile e la ricerca di una verità nascosta nelle cose e nelle persone. È piena di ritorni alla tracklist: c’è un palazzo – alveare e una piscina di calma apparente che sta per essere sconvolta da un missile, metafora degli accadimenti, del male e del bene che sconvolgono le nostre vite. Sullo sfondo, una fabbrica che richiama nell’immaginazione di Antonio l’Ilva, lo stabilimento siderurgico che ha avvelenato Taranto, città per cui lui stesso si batte assiduamente.
Un album composto da 11 brani che rappresenta un’ulteriore evoluzione nella ricerca del suono e nella scrittura che si fa ancor più asciutta e diretta, flusso di coscienza e analisi profonda e scrupolosa di sentimenti innescati dal vissuto del quotidiano.
Il viaggio di Diodato parte da “Che vita meravigliosa”, brano manifesto di questo album, inno alla vita, alla gioia e ai dolori che accomunano gli esseri umani. Il brano fa parte della colonna sonora de “La Dea Fortuna”, il nuovo film di Ferzan Ozpetek, acclamato da pubblico e critica, in sala dallo scorso dicembre. Dall’empatia che si prova quasi inaspettatamente per le persone che incrociamo per caso nella nostra quotidianità, racconto di un onesto artigiano del lavoro ne “Il commerciante”, la tracklist continua con la connessione intima e profonda di “La lascio a voi questa domenica”, la cui sorte del protagonista suicida sotto un treno non scalfisce i passeggeri annoiati.
Annullamento, rassegnazione ma anche e soprattutto consapevolezza di un “noi” giunto alla fine ma che è capace di sopravvivere in un altrove, sono dentro “Fino a farci scomparire”.
La bellezza tanto precaria quanto sana e superficiale di un legame che è meglio non inizi mai è in “Ciao, ci vediamo”, la stanchezza e la delusione di un sentimento in passato fortissimo, che oggi però si trascina in un vortice di frustrazione nelle note ritmate di “Non ti amo più”, i ricordi che tornano a vivere nella nostra memoria, immagini potenti ed evocative nel ricordo presente lasciato da un amore in “Quello che mi manca di te”.
Un percorso alla ricerca dell’essenziale invisibile, della consapevolezza della fragilità di fondo degli esseri umani, di cui è possibile rendersi conto osservando la linea continua che esiste tra la nostra interiorità e il mondo che ci circonda, di cui il brano “Alveari” è perfetta espressione.
La malinconia di “Solo”, la forza distruttiva interiore che porta alla convinzione che nulla valga veramente la pena, lascia il posto alla positività di “E allora faccio così”, che rappresenta il desiderio di riscossa, la forza di rialzarsi dalle cadute della vita e realizzare i propri progetti.
Poi c’è “Fai Rumore”, un atto di ribellione che fotografa l’amore nel senso più ampio possibile. È un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità, a farsi sentire, a non soffocare nel silenzio delle incomprensioni, del non detto, dove muore ogni umanità. Una sinfonia di pensieri ed emozioni che cercano ad ogni costo la propria espressione. Ascoltando il brano la sensazione è quella di vedere scorrere le immagini di un vissuto lontano, che si mescola in modo indissolubile alle impressioni del presente. La canzone è musicalmente caratterizzata da semplicità e ricercatezza, animata da una delicata prima strofa piano e voce che lascia spazio ad una seconda parte più ritmica e decisa, per poi culminare con l’esplosione del secondo ritornello della voce di Antonio.
Nel video, in cui il concetto alla base del brano esplode a pieno in un crescendo di luci, fumo e distanze. L’artista è immerso in un’atmosfera onirica – perfettamente resa visivamente da una serie di vignette girate in slow motion – e cerca di creare un contatto, di comunicare con una figura femminile che continua a sfuggirgli, per poi riuscire a raggiungerla solo nel finale, con un abbraccio ricco di significato.
Nella serata dedicata alla celebrazione dei 70 anni del Festival, Diodato ha scelto Adriano Celentano e una rivisitazione di “24mila baci”, che ha portato sul palco con Nina Zilli.
Nel 2020 Diodato sarà live per la prima volta all’Alcatraz di Milano (22 aprile 2020) e all’Atlantico di Roma (29 aprile 2020) e il 16 maggio rappresenterà il nostro Paese all’Eurovision Song Contest nella città di Rotterdam.
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NOTE ALBUM :
“CHE VITA MERAVIGLIOSA”
Testo e musica di Diodato
Il brano si apre con un potente intro evocativo caratterizzato dal suono dei cori e dei fiati. La voce di Diodato si delinea lieve e delicata, e si diffonde dolcemente in una strofa incalzante, caratterizzata da un costante crescendo di immagini che si susseguono e intrecciano ad un arrangiamento dalle sonorità profonde, fatto di tamburi surdi, chitarre acustiche e piccoli elementi ritmici. Nell’inciso il significato del brano si palesa con forza, trasformandosi e prendendo la forma definitiva di un tributo armonico a questa vita meravigliosa, dolorosa sì, ma fortemente seducente, miracolosa. È il canto di un essere umano disperso nel mare esistenziale, tra le sue onde, tra canti di sirene, alla ricerca di porti sicuri, pezzi di terra su cui fermarsi anche solo per un attimo, prima di abbandonarsi al folle desiderio di riprendere il proprio viaggio. È un romantico tributo alla vita, in tutte le sue sfaccettature e declinazioni.
“FINO A FARCI SCOMPARIRE”
Testo e musica di Diodato
Le note di un potente pianoforte e una batteria essenziale ma decisa fanno da tappeto a una strofa che racconta senza mezzi termini l’arrivo al capolinea di una relazione. Pur sapendo che non c’è più niente da fare, si insiste, ci si accanisce, si perde la dignità, si amplifica il dolore. Ma il tempo, forse, riuscirà a raccontare un’altra storia e ritroveremo il senso delle nostre azioni, delle privazioni che ci hanno portato a scomparire. Anche se il mondo in cui vivremo non sarà lo stesso che abbiamo condiviso, lontani dalle incomprensioni, dalle possessioni e dalle insicurezze di un tempo, innamorati in un altrove e di qualcun altro, avremo forse la fortuna di riconoscere qualcosa di più grande, qualcosa in grado di andare oltre le nostre piccolezze, di consacrare quel “noi” che, in qualche modo, continua a vivere.
“LA LASCIO A VOI QUESTA DOMENICA”
Testo e musica di Diodato
Un up-tempo allegro nel mood e nell’arrangiamento musicale, quasi da canzone estiva fresca e leggera, che discorda col tema doloroso di cui tratta la canzone, ispirata a una storia vera, il suicidio di una persona nella stazione di Cattolica. Diodato è nella carrozza di un treno e poi in stazione, tra i ritardi dovuti all’incidente, treni cancellati, isteria collettiva e il qualunquismo imperante liberato dall’accaduto. In questa malinconica domenica, la notizia che qualcuno si è probabilmente buttato sotto un treno, viene immediatamente messa al margine da un circo disumano incapace di empatia. Da sottolineare gli arrangiamenti di voci presenti in tutto il brano il cui intreccio culmina nell’ultimo ritornello.
“FAI RUMORE”
Testo di Diodato – Musica di Diodato e Edwyn Roberts
Dopo un’intima strofa piano e voce, in cui le prime parole cominciano a fare un soffice “rumore”, come fossero pensieri che cercano espressione, il pezzo si apre con potenza sull’inciso che, come in un’onomatopea, evoca e libera pienamente il significato della canzone e in cui la voce lancia decisa un messaggio tra elementi orchestrali mescolati ai synth. La seconda strofa accoglie una ritmica decisa che si incastra con liriche incalzanti che culminano con l’esplosione del secondo ritornello, in cui all’apice emotivo della voce, risponde un arrangiamento da wall of sound. Lo special è evocativo e sembra quasi di vedere le immagini di un vissuto lontano che si mescola alle sensazioni del presente. La ripresa del ritornello finale porta a un improvviso svuotamento in cui la voce si fa strumento e, dialogando col piano, ci conduce verso un finale sospeso che sa di attesa, di orecchio teso ad ascoltare. Il brano è un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità, a farsi sentire, a non soffocare nel silenzio delle incomprensioni, del non detto, dove muore ogni umanità. È un atto di ribellione che ha l’amore come finalità, nel senso più ampio possibile.
“ALVEARI”
Testo e musica di Diodato
Un pad di synth elettronici, arpeggiatori frenetici anni Ottanta, fanno da sottofondo a tutto il brano, come a voler ricreare l’atmosfera operosa degli alveari, la stessa in cui scorre la nostra vita folle, fragile, dall’equilibrio precario. Una canzone che ci fa guardare dentro e intorno, alle nostre esistenze incasellate in celle esagonali, alle nostre città con le loro strade, case e finestre, da cui osserviamo un mondo che pare perfetto se limitiamo lo sguardo solo a ciò che vogliamo vedere. Così lontani da un universo che pare infinito e immortale siamo destinati a cadere, a fare i conti con le nostre fragilità, forse anche per ritrovare un senso, per riappropriarci di quell’essenziale invisibile.
“CIAO, CI VEDIAMO”
Testo e musica di Diodato
Un brano dal sapore soft-rock che inizia subito con la voce di Diodato accompagnata da un basso dal suono spesso che, intrecciandosi con la figura ritmica della batteria, crea il groove su cui si muove la prima strofa. Tutto il brano è caratterizzato da suoni di tastiere che sembrano richiamare un sound design da videogame ed è forse un richiamo al gioco e all’ironia che si sviluppa durante tutto il pezzo. Rimanere sul filo di un rapporto che si muove tra amicizia e flirt ma che deve aver già dato modo di comprendere, magari in un passato recente, che è meglio non andare oltre.E allora forse basterebbe un “Ciao, ci vediamo” se non fosse che una delle due persone coinvolte non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi.
“NON TI AMO PIÙ”
Testo e musica di Diodato
Su un tappeto sonoro che fa eco agli anni Sessanta dei Beach Boys, la scrittura di Diodato – semplice e mai scontata – racconta con ironia e sarcasmo l’esatto momento in cui la quotidianità prende il sopravvento nella vita di coppia: quando è difficile accettare che, forse, l’entusiasmo delle prime volte è scomparso, che la passione è calata e che spesso il fastidio provocato da un dentifricio lasciato aperto sul lavandino vale più di mille baci. Chi ha avuto la fortuna di amare e di essere amato, ha probabilmente avuto anche la sfortuna di non amare più o di non essere più amato. Un gioco che si ripete, in continuazione, fino a che non ci si sente troppo stanchi per dirselo ancora, per continuare a giocare, per ricominciare da capo.
“SOLO”
Testo e musica di Diodato
Un temporale e la pioggia che scende e ticchetta fuori dalla finestra di casa fanno da intro a una ballad sulla ricerca della solitudine, sui motivi di questo desiderio che a volte diventa condizione esistenziale, analisi, apparentemente senza esito, dello stato d’animo in cui cadiamo quando siamo soli. Quante volte siamo rimasti soli perché abbiamo pensato che niente valesse la pena? Quante volte abbiamo finto di star bene nella nostra solitudine pur di fare ciò che volevamo, convincendoci che fosse l’unica strada possibile? Costruiamo faticosamente vite insieme per poi, molto spesso, abbandonarci all’autolesionismo, a quella forza distruttiva che resta spesso unica compagna delle nostre silenziose e incomprensibili solitudini.
“IL COMMERCIANTE”
Testo e musica di Diodato
Un arrangiamento quasi da banda che si intreccia con una ritmica e con delle liriche quasi rappate, inaspettate, sorprendenti. Come certe riflessioni, che nascono così, mentre compri l’olio per il motore della macchina e magari hai la fortuna di incontrare un commerciante appassionato che ti invita a scegliere l’olio giusto, consigliandoti con attenzione. E la riflessione che viene fuori si allarga ai rapporti umani, alle distanze da centro commerciale, alla freddezza che sempre di più vorrebbe divenire regola ma che per fortuna qualche piccolo eroe cerca ancora di contrastare.
“E ALLORA FACCIO COSÌ”
Testo e musica di Diodato
Il brano più rock dell’album, con una massiccia presenza di chitarre elettriche e con un vocalizzo in loop che sa di voglia di evasione, è un pezzo potente, positivo, caparbio, come chi decide di dare una svolta alla propria vita, abbandonando schemi vecchi e depressivi, per provare a rimettersi in gioco. Un invito a far partire la rivoluzione da sé stessi e provare a saltare con convinzione in un futuro il cui finale sembrava già scritto.
“QUELLO CHE MI MANCA DI TE”
Testo e musica di Diodato
Siamo davanti a un giradischi. Posizioniamo il 45 giri di questa canzone e poggiamo la puntina sul vinile. Veniamo avvolti da una musica che sembra venire da un altro tempo. La puntina salta, poi tutto riparte e veniamo catapultati in un’altra dimensione, in un racconto fatto di immagini. Siamo nello sguardo di chi ha amato, di chi ha osservato in silenzio, di chi ha provato emozioni forti, di vita insieme, in cui è forse facile ritrovarsi. Ci sembra di ballare con questi due amanti e con l’assenza, la mancanza di chi ricorda, di chi spera che quella sensazione impossibile da spiegare sia comune al suo amato. I ricordi rimangono sospesi, un attimo, come un sospiro trattenuto, per poi divenire flusso liberato dall’orchestra finale, maestosa sintesi di una vita insieme meravigliosa, capace ora di rivivere dietro due occhi chiusi.
TRACKLIST
01. CHE VITA MERAVIGLIOSA
02. FINO A FARCI SCOMPARIRE
03. LA LASCIO A VOI QUESTA DOMENICA
04. FAI RUMORE
05. ALVEARI
06. CIAO, CI VEDIAMO
07. NON TI AMO PIÙ
08. SOLO
09. IL COMMERCIANTE
10. ALLORA FACCIO COSì
11. QUELLO CHE MI MANCA DI TE