RAJEL – la web serie che mette in scena le nuove generazioni, MAHMOOD è ambassador del progetto OLTRE, la colonna sonora è affidata a MARUEGO


RAJEL
LA WEB SERIE CHE METTE IN SCENA LE NUOVE GENERAZIONI
IN ITALIA
RACCONTANDO LE LORO ESPERIENZE, GLI STEREOTIPI E I PREGIUDIZI
AFFINCHÉ NESSUNO SI SENTA STRANIERO NEL PROPRIO PAESE
RAJEL DEBUTTA SU YOUTUBE GIOVEDÌ 9 LUGLIO
OLTRE
è un progetto sostenuto dalla Commissione Europea
Mahmood è ambassador del progetto OLTRE
I 4 episodi della serie saranno calendarizzati settimanalmente
RAJEL – Nuovo Teaser ufficiale con Mahmood
OLTRE – “Oltre l’orizzonte – Contro-narrazioni dai margini al centro” – è il progetto italiano sostenuto dalla Commissione Europea, Direzione Generale Migrazioni e Affari Interni (Fondo per la Sicurezza Interna – Programma per l’Empowerment della Società Civile), per sostenere i giovani di nuova generazione che si trovano in situazioni di esclusione e vulnerabilità, dando loro “voce” attraverso processi partecipativi e rendendoli protagonisti nell’elaborazione di contenuti e di visioni suitemi fondamentali quali identità, inclusione, accoglienza e integrazione sociale. Nell’ambito della campagna di comunicazione offline e online di OLTRE, iniziata a novembre 2019 e attiva su scala nazionale, la web serie Rajel rappresenta uno dei prodotti principali che avrà il suo debutto ufficiale sul canale youtube del progetto giovedì 9 luglio.
Il progetto prevede lo studio e la realizzazione di contenuti originali prodotti per i canali digitali e divulgati sulle più importanti piattaforme. L’obiettivo è duplice: non solo raccontare, attraverso una narrazione positiva, esempi di inclusione nel nostro paese, ma anche smascherare le contraddizioni e le false promesse di possibili percorsi di radicalizzazione, da intendersi non necessariamente nelle sue forme violente d’azione, ma come una più generale tendenza ad accogliere e diffondere idee radicali.
OLTRE è un progetto senza finalità di lucro, realizzato sull’intero territorio nazionale da un partenariato guidato dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e composto da università (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Palermo), associazioni culturali e di promozione sociale (ARCI, CONNGI), centri di ricerca indipendenti (Socialhub, Nahuel) e agenzie di comunicazione (AB Crea, Witness Journal).
I valori e il concept della campagna sono stati rieditati dai partner di progetto in quattro prodotti editoriali:
- Web serie tematica di 4 episodi dal titolo Rajel che debutta il 9 luglio – Attraverso una narrazione positiva tematica verranno raccontati esempi di integrazione in Italia. La web serie sarà accessibile sul sito e sul canale YouTube del progetto. Il portale dedicato conterrà materiali che consentiranno a scuole, associazioni e cooperative di produrre ulteriori puntate.
- Un sito dedicato (oltre.uniroma2.it) e un dizionario virtuale, Wordspedia, che contiene le parole chiave del progetto, tratte dalle interviste ai ragazzi di nuova generazione svoltesi in 7 diverse città italiane, dalle testimonianze emerse durante i laboratori organizzati dai partner del progetto e dallo scambio con la community dei social OLTRE.
- L’azione sui social media: Sono state e saranno realizzate produzioni originali dalle ragazze e dai ragazzi di seconda generazione e non che stanno svolgendo il ruolo di moderatori della campagna online sui canali di Facebook ed Instagram.
- Il brano musicale “Tutto il mondo è paese”, composto e interpretato da Maruego, cantante trapper milanese di origini marocchine.
IL PANORAMA
In Italia, gli ultimi decenni sono segnati da un consistente incremento della popolazione di nuova generazione (o seconda generazione, come viene definitiva nella letteratura accademica). Tenendo conto della complessità del fenomeno, si può parlare dell’insieme delle seconde generazioni. Si tratta dei numerosi giovani che vivono in Italia e che hanno storie diverse: alcuni sono cittadini italiani per nascita e le loro famiglie hanno background migratorio, altri hanno acquisito la cittadinanza, altri ancora sono arrivati in Italia da bambini con le loro famiglie e attualmente hanno il permesso di soggiorno per motivi di studio o di lavoro.
Diversi autori descrivono questi giovani come “[…] una sorta di ibridi che non condividono del tutto quelle proprietà che definiscono idealmente l’immigrato integrale […] né condividono interamente le caratteristiche oggettive e soprattutto soggettive dei nazionali: sono degli ‘immigrati’ che non sono emigrati da alcun luogo.” (Sayad, 2002)
Questa condizione a volte può tradursi in una sorta di sradicamento: ci si sente di non appartenere né al paese natio dei propri genitori, né a quello in cui si vive e si studia, o si lavora.
Questi giovani spesso vivono in prima persona esperienze anche dolorose di discriminazione e di razzismo, nonostante siano parte integrante delle comunità in cui risiedono. Da qui nasce la percezione del distacco tra ciò che essi si sentono di essere e ciò che la società pensa che siano, determinando smarrimento e estraneità.
Questa esclusione può spingere i giovani ad avvicinarsi a gruppi radicalizzati che si esprimono attraverso, ad esempio, l’auto-esclusione verso il paese ospitante, la creazione di narrazioni autoreferenziali e, talvolta, la violenza. L’obiettivo è quello di colmare il vuoto di valori legati alla loro generazione e di sopperire alla mancanza di riconoscimento individuale e sociale.
LA WEBSERIE DI OLTRE – RAJEL
La webserie Rajel racconta, attraverso le storie di alcuni giovani di nuova generazione e non, le situazioni, le criticità, i sentimenti, le decisioni che possono portare a comportamenti radicalizzati, oppure che possono essere rielaborati per dar vita a contro-narrazioni di inclusione, accoglienza e responsabilità.
“Rajel” è la parola araba per dire “uomo”. Questo titolo racchiude il conflitto interiore vissuto da Raf, il protagonista della serie, nell’intrecciarsi delle vicende che lo porteranno a capire cosa significa davvero “essere un uomo” e a scegliere che tipo di persona vuole diventare.
La webserie è accessibile sul canale YouTube di OLTRE e su un portale dedicato al progetto.
foto backstage


SINOSSI
Siamo sul set della una nuova serie tv “Tutti i colori del mondo”, uno sceneggiato ambientato nella classe di una scuola superiore di Milano in cui un gruppo di ragazzi è guidato da una carismatica professoressa che ha il compito di “accompagnarli” nel diventare grandi. La classica fiction tv politically correct in cui, oltre a mettere in scena le tematiche proprie del mondo giovanile, si parla anche di integrazione. Trattandosi di una classe multietnica, gli attori sul set sono sia ragazzi italiani sia ragazzi di nuova generazione. Con loro ci sono altri attori adulti (nei ruoli di professori ecc.) e tutto il team di produzione, comprendente anche il regista.
Tutto ruota attorno alla figura di Raf, un ragazzo musulmano di nuova generazione che recita nella fiction. Testardo, ribelle e provocatore, la sua presenza sul set non passa certo inosservata ed è spesso causa di accese discussioni con il regista, Fabio. Del resto, la partecipazione di Raf alla fiction non è volontaria: sorpreso a rubare, Raf è stato costretto dal giudice a partecipare al laboratorio teatrale del carcere dove è stato “scoperto” dalla producer della fiction. Recitare nello sceneggiato è una delle condizioni pattuite per avere la libertà vigilata. Le vicende di Raf si intrecciano a quelle dei ragazzi e degli adulti che incontra sul set, tra amori adolescenziali e conflitti generazionali, confronti ed esperienze che mettono in discussione pregiudizi e stereotipi.
Accanto ai vari personaggi “fisici”, si aggiunge la figura del “reclutatore”, che non compare mai di persona ma è una presenza costante nella vita di Raf attraverso dei bigliettini che il ragazzo trova nella tasca dello zaino con cui va sul set… I messaggi provocano Raf, mettendo in luce le sue frustrazioni di diciannovenne con un’identità complessa e sfaccettata, che lo vede al contempo arabo, musulmano e italiano. In questo sconosciuto interlocutore Raf trova comprensione, ma anche uno stimolo per alimentare la sua rabbia. Il reclutatore lo sprona a non cedere agli Occidentali, agli infedeli, a dimostrare di “essere un uomo” a costo di compiere un atto estremo. Ma cosa significa essere un vero “rajel”? Il rapporto tra Raf e il reclutatore è un crescendo che trova il suo culmine nell’ultimo episodio della webserie.
GLI ATTORI
In linea con il progetto di “OLTRE” e con il precorso sinora intrapreso, gli attori protagonisti sono stati scelti tra gli stessi giovani che hanno partecipato ai laboratori teatrali e di comunicazione sociale, già realizzati in numerosi contesti su tutto il territorio nazionale.
LA COLONNA SONORA
La webserie ha una colonna sonora d’eccezione: “Tutto il mondo è paese”, una canzone composta e interpretata da Maruego, cantante trapper milanese di origini marocchine.
AMBASSADOR
Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, è ambassador del progetto OLTRE sostenuto dalla Commissione Europea. I 4 episodi della serie Rajel sono introdotti da un video clip dove il cantante si racconta.
ATTORI

RAMZI LAFRINDI con i suoi video è stato capace di calamitare l’attenzione di milioni di persone strappando loro più di una risata. Tutto inizia nel 2014, quando Ramzi Lafrindi, all’epoca ancora studente in un istituto tecnico (con indirizzo in meccanica), comincia a girare video comici nei quali enfatizza le differenze culturali esistenti tra le famiglie straniere immigrate in Italia e quelle autoctone. Con uno stile ironico, giovane e innovativo, Ramzi, nato in Marocco ma cresciuto in Italia, dove si è trasferito all’età di sette anni, è stato capace di rompere quei tabù che ancora oggi sopravvivono e resistono, per fortuna solo in forma di luoghi comuni, riuscendo a strappare milioni di like e visualizzazioni sui social. Nonostante Lafrindi non abbia mai calcato il palco di un teatro, sono state proprio le sue innate doti di recitazione che, unite alle capacità dimostrate nella realizzazione dei mini-video prodotti, hanno stupito gli autori della serie a tal punto da inserirlo nel cast, assegnandogli il ruolo del protagonista.

Dounia Filali, è nata il 26 Settembre del 1997 a Castiglione delle Stiviere (MN). È cresciuta a Cereta, frazione di Volta Mantovana (MN). Ha frequentato l’Istituto Tecnico Geometri Carlo D’arco a Mantova. Attualmente studia Scienze Politiche Sociali e Internazionali all’Università di Bologna. Il suo colore preferito è il blu, si muove in skate e ogni tanto medita. Ha avuto timide esperienze nel mondo del teatro; tra i palchi in cui si è esibita ricorda il Magro di Mantova.

Maruego arriva dallo stesso quartiere del “molleggiato” più famoso d’Italia, da quella zona a nord di Milano compresa tra Greco e Via Gluck, negli ultimi anni oggetto di un’importante riqualificazione e trasformazione. Tuttavia, la sua storia è totalmente diversa.
Maruego, al secolo Oussama Lambi, venticinque anni, è nato a Berrechid in Marocco e, anche lui, come tanti suoi connazionali, è cresciuto a Milano. Prima rapper, poi trapper (anche se, ormai, i due generi si assomigliano sempre più), è stato tra i primi a sdoganare, al pubblico italiano, il mondo della musica trap. Un successo prorompente, inaspettato e via via crescente, ha portato Maruego ad aprire i concerti di Nicki Minaj e Snoop Dogg, come artista di supporto, senza tener conto delle innumerevoli collaborazioni con altre star di fama internazionale. Proprietario di un’etichetta discografica, nel 2018 ha scritto anche un libro autobiografico, intitolato Autotune. Titolo denso di significato perché, tra i tanti primati ottenuti, l’artista italo-marocchino vanta anche questo: è stato il primo trapper italiano ad aver sperimentato l’uso massiccio dell’autotune, mescolando nelle sue rime l’italiano, il francese, l’arabo e lo slang americano. In questa serie si è occupato della realizzazione della colonna sonora: è infatti suo il brano “Mix Maria”, che ha composto e interpretato. Dall 2019 è ambassador del progetto Oltre, perché crede nella forza della musica per favorire l’inclusione delle nuove generazioni nel nostro paese.

Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, è nato a Milano nel 1992 da madre italiana e padre egiziano. Oltre a essere un artista di fama internazionale, è anche un apprezzato autore: ha scritto canzoni per Elodie (Nero Bali, Andromeda), Michele Bravi (Presi Male), Marco Mengoni (Hola – I say) e molti altri, e ha firmato ritornelli per Fabri Fibra (Luna), Gué Pequeno (Doppio Whisky) e Marracash (Non sono Marra).
Animato fin da piccolo da una grande passione per la musica pop, urban e R&B, studia canto, pianoforte e solfeggio. Nel 2016 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo nella sezione Giovani con il brano Dimentica, classificandosi quarto. Nel 2018 debutta con il suo primo EP ufficiale, Gioventù Bruciata, seguito dall’omonimo album (certificato disco d’oro); nel dicembre del 2018 partecipa a Sanremo Giovani con la title track Gioventù Bruciata, aggiudicandosi il primo posto, che gli dà diritto a entrare in gara al Festival 2019 tra i big, e anche il premio della critica. Nel 2019 vince il Festival di Sanremo con il brano Soldi, il che lo rende il primo artista in assoluto a vincere sia nella categoria Giovani che in quella Big nello stesso anno.
Diventata immediatamente una hit planetaria, con l’inclusione in oltre 1.400 playlist in tutto il mondo e in oltre 42 classifiche Spotify Top 50 Viral, nell’estate dello stesso anno Soldi infrange quota 100 milioni di streaming (di cui 39 milioni provenienti dall’estero), diventando la canzone italiana più ascoltata di sempre su Spotify e Apple Music; nel frattempo, il relativo video supera i 100 milioni di views su YouTube. A maggio 2019 Mahmood rappresenta l’Italia a Tel Aviv nell’ambito dell’Eurovision Song Contest, classificandosi al secondo posto e vincendo il premio Marcel Bezençon per la miglior composizione musicale. Nell’estate del 2019 domina le classifiche anche con la hit Calipso (certificata doppio disco di platino) insieme a Charlie Charles, Dardust, Sfera Ebbasta e Fabri Fibra. Il suo tour estivo tocca alcuni tra i più rinomati festival nazionali e internazionali, tra cui il Mi Ami (Milano), il Festival dei Due Mondi di Spoleto e il Montreux Jazz Festival.
Nel 2020 Mahmood torna a imporsi all’attenzione di pubblico e critica con il nuovo singolo Rapide, una ballad molto lontana dai ritmi e dalle atmosfere a cui ci aveva abituato, che in pochi mesi conquista il disco di platino. Costretto dall’emergenza Coronavirus a rimandare al 2021 Dèi, il tour europeo che avrebbe dovuto tenerlo impegnato nella primavera di quest’anno, approfitta dello stop forzato imposto dal lockdown per pubblicare nuova musica: prima Eternantena, un brano estemporaneo ispirato proprio dalla quarantena, e successivamente il singolo a sorpresa Moonlight popolare, con il featuring della nuova punta di diamante del rap italiano, Massimo Pericolo, e la produzione di Crookers, un’eccellenza mondiale della musica urban ed elettronica.
Testo canzone Tutto il mondo è Paese di Maruego
La fame la vita la morte o la sete
Ahhh dove vai vai c’è
Il ladro lo sbirro chi pecca e chi ha fede
Ahhhh dove vai vai c’è
figli dello stesso sole
che prima fan la guerra e dopo fan l’amore e ti spiego come
non puoi fare pace senza motivazione
due occhi due braccia due gambe un cuore
trova una differenza a parte il colore
la sua provenienza o la sua religione
al mercato stessa frutta e tutta ha il suo sapore
Ahhhh tutto il mondo è paese
C’è chi sta male c’è chi sta bene
Ma tutto il mondo è paese
c’è chi ti da c’è chi ti chiede
Ma tutto il mondo è paese
chi vive libero chi in catene
ma tutto il mondo è paese
m.a.ru 2nd Roof in the building
C’è chi lotta e chi ha paura che spezza la spazzatura
Il macellaio mangia verdura la carne è sempre più dura
Chi conta la caratura incurante senza una cura
chi monta la sua figura ma è solo una montatura.
Chi lavora gratis sotto i raccomandati dove tutti questi capi sono tutti figli di papi
C’è chi gioca la sua vita ma a una partita a dadi
finché gira la fame al mercato girano i ladri
l’indole non hanno nazione né religione
lo sporco nell’individuo
individua quelle persone
E dagli solo un poco ma dal tuo cuore perché alla fine nel mondo c’è bisogno d’amore
Ahhhh tutto il mondo è paese
C’è chi sta male c’è chi sta bene
Ma tutto il mondo è paese
c’è chi ti da c’è chi ti chiede
Ma tutto il mondo è paese
chi vive libero chi in catene
ma tutto il mondo è paese
m.a.ru 2nd Roof in the building
Chi sembra fuori moda
in realtà è fuori sede
chi a casa non lavora
chi casa non la vede
chi sempre fa la coda
Chi è stanco e si siede
Chi parla per parlare
Chi parla per sapere
Chi ha fame
Non ha il pane
Chi ha l’acqua non ha sete
Chi crede nella scienza
che tiene in una fede
È così che gira il mondo e si gira tutti assieme
sembriamo tutti uniti
soltanto nelle fiere
Ahhhh tutto il mondo è paese
C’è chi sta male c’è chi sta bene
Ma tutto il mondo è paese
c’è chi ti da c’è chi ti chiede
Ma tutto il mondo è paese
chi vive libero chi in catene
ma tutto il mondo è paese
m.a.ru 2nd Roof in the building