VIOLANTA – l’opera lirica di Erich Wolfgang Korngold nel prossimo appuntamento di Prima della prima su RAI5

VIOLANTA
l’opera lirica di Erich Wolfgang Korngold
nel prossimo appuntamento di Prima della prima su RAI5

È dedicata all’opera di Erich Wolfgang Korngold “Violanta” la puntata di “Prima della prima”. Proposto in prima esecuzione italiana nel gennaio 2020 al Teatro Regio di Torino, l’atto unico è stato diretto da Pinchas Steinberg, con regia, scene e costumi di Pierluigi Pizzi.
“Violanta” è la seconda opera di Korngold: il compositore la scrisse nel 1914, all’età di 17 anni. L’ambientazione in un’immaginaria e decadente Venezia del XV secolo riprende la fascinazione dell’epoca per l’età rinascimentale e per le tematiche di passione e di morte che segnarono la cifra stilistica di tanti capolavori del primo Novecento, da Eine florentinische Tragödie di Zemlinsky, maestro di Korngold, al Tabarro pucciniano. Una preziosa pagina musicale che il Teatro Regio di Torino ha contribuito a riscoprire, mettendola in scena per la prima volta nel nostro Paese con Annemarie Kremer nel ruolo del titolo, Michael Kupfer-Radecky in quello di Simone Trovai, Norman Reinhardt come Alfonso, Peter Sonn come Giovanni Bracca. In onda giovedì 22 ottobre alle 21.45 su Rai5
VIOLANTA
Opera in un atto
Libretto di Hans Müller
Edizione in lingua originale tedesca
Musica di Erich Wolfgang Korngold
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA
Personaggi Interpreti
Violanta, consorte di Simone Trovai soprano Annemarie Kremer
Simone Trovai, capitano
della Repubblica di Venezia baritono Michael Kupfer-Radecky
Alfonso, figlio illegittimo del re di Napoli tenore Norman Reinhardt
Giovanni Bracca, pittore tenore Peter Sonn
Bice soprano Soula Parassidis
Barbara, nutrice di Violanta mezzosoprano Anna Maria Chiuri
Matteo tenore Joan Folqué
Primo soldato tenore Cristiano Olivieri
Secondo soldato baritono Gabriel Alexander Wernick
Prima ancella soprano Eugenia Braynova
Seconda ancella mezzosoprano Claudia De Pian
Direttore d’orchestra Pinchas Steinberg
Regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
Luci Andrea Anfossi
Assistente alla regia Matteo Anselmi
Assistente alle scene Lorenzo Mazzoletti
Assistente ai costumi Lorena Marin
Direttore dell’allestimento Pier Giovanni Bormida
Maestro del coro Andrea Secchi
Orchestra e Coro Teatro Regio Torino
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino
VIOLANTA
Atto unico – Sinossi
La vicenda si svolge a Venezia, nella casa di Simone Trovai, capitano della Repubblica di Venezia e marito di Violanta. I servitori stanno prendendo in giro Matteo, un soldato segretamente innamorato di Violanta. Barbara, l’anziana nutrice, si chiede dove sia la padrona di casa, escludendo che sia andata a festeggiare in piazza San Marco. La cameriera Bice civetta con alcuni soldati e invita tutti a danzare e a fare festa. Entra Simone: il capitano non intende tollerare canti di Carnevale nella propria casa e zittisce i buontemponi, poi congeda tutti e ordina a Bice di andare a cercare Violanta a casa della madre.
Arriva Giovanni Bracca, un pittore, che invita Simone ad accompagnarlo in piazza San Marco. Simone è riluttante, ma cambia idea quando viene a sapere che alla festa ci sarà Alfonso. Simone confida a Giovanni che Alfonso ha sedotto la sorella di Violanta, Nerina, una novizia, che per disperazione si è annegata.
Da quel giorno Violanta ha sviluppato una profonda avversione per tutti gli uomini, e nei confronti del marito si comporta in modo freddo e distaccato. Quando i due stanno per uscire, rientra Violanta: è stata alla festa e prega Simone di rimanere a casa con lei. Allontanatosi Giovanni – senza traccia di emozione – dice a Simone che verrà a casa loro Alfonso, l’uomo che lei odia. Alla festa c’era Alfonso, e Violanta lo ha attratto cantandogli una canzone di Carnevale, inducendolo poi a seguirla. Violanta gli rivela tutto ciò perché lui, Simone, dovrà ucciderlo, e finché non lo avrà fatto lei non potrà più vivere, sorridergli, amarlo. Simone cerca di farla ragionare: Alfonso è un principe e, un giorno, potrebbe diventare il suo sovrano. Violanta replica chiedendo che cosa succederebbe se, corteggiandola, Alfonso dovesse avere successo: odio e amore sono sentimenti della stessa natura e lei potrebbe finire per essere attratta da ciò che ora aborrisce. A questa idea, Simone giura che Alfonso non uscirà vivo dalla casa. Al momento opportuno, Violanta canterà la stessa canzone con cui lo aveva attratto: a quel segnale, Simone entrerà per ucciderlo.
Uscito Simone, Violanta chiama Barbara: insieme rievocano la morale di una fiaba che la fida domestica le raccontava quand’era bambina: «Solo chi brama è davvero povero. Chi ha la mente pura trova quaggiù il Paradiso». Congedata Barbara, Violanta rimane sola, in attesa di Alfonso. Poco dopo si ode la voce di lui cantare una serenata: la donna risponde intonando una nenia funebre. Alfonso entra con slancio gioioso, ma Violanta gli si rivolge in tono mesto, e replica ai suoi complimenti osservando che senza dubbio il suo cuore è stato aperto a molti amori. Alfonso le chiede di non essere dura con lui, e di cantargli ancora la canzone con la quale lo ha ammaliato. Violanta lo mette in guardia: quella canzone sarà l’ultima che ascolterà, prima di morire. Gli rivela di essere la moglie di Simone Trovai e la sorella di Nerina, e lo sferza rinfacciandogli i passati amori. Infuriato, Alfonso replica che può affrontare la morte, ma che non tollereràle sue offese. Poi prosegue più amabilmente, confessandole l’amarezza per la vacuità della propria
esistenza, infelice e priva di vero amore; la supplica di non considerarlo un essere spregevole e le rivela che il solo fatto di averla conosciuta ha reso la sua vita degna di essere vissuta. Violanta, tra le lacrime, ammette di essere attratta da lui e che ha inutilmente combattuto con se stessa per liberarsi di questa passione.
Mentre si abbandona al suo abbraccio, si ode Simone chiamare la moglie: Alfonso la invita a confessargli tutto e a cantare la canzone. Violanta intona la canzone, ma l’emozione le impedisce di proseguire. I due rimangono l’uno tra le braccia dell’altra. Quando Simone entra nella stanza, Violanta dichiara di amare Alfonso e prega il marito di non ucciderlo. Simone, sbigottito, affronta il rivale e, al colmo del furore, cala il pugnale su di lui. Violanta, nel tentativo di proteggerlo, viene colpita al petto: rivolta a Simone, esclama che ora è salva, ora è di nuovo sua moglie. Mentre Giovanni irrompe in compagnia di un gruppo di maschere, invitando tutti alla festa, Simone cade in ginocchio accanto alla moglie. Di fronte alla morte, i presenti restano ammutoliti. Con un ultimo sussulto Violanta, come assorta in una visione, dichiara di essere libera, finalmente, dal peccato e dalla vergogna.
Prima rappresentazione assoluta:
Monaco di Baviera, Hoftheater, 28 marzo 1916
Fonte Teatro Regio di Torino