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LO STATO SOCIALE – fuori oggi il secondo dei 5 dischi per 5 artisti con CHECCO

LO STATO SOCIALE

fuori oggi il secondo dei 5 dischi per 5 artisti con

CHECCO

“QUESTA VOGLIA DI LEGGEREZZA FATTA DI MATTONI LA CHIAMEREMO CASA” – da Barca.

Lo Stato Sociale torna con una nuova, incredibile, sfida: 5 dischi per 5 artisti, uno per ogni componente della band. Un’operazione nata per spiegare la straordinaria attitudine che fa del collettivo bolognese una realtà unica nel suo genere, capace di dare spazio alle singole personalità e alle idee artistiche individuali: «solo noi potevamo farlo e lo abbiamo fatto, era quasi obbligatorio».

Dopo l’eccellente esordio di Bebo, il passaggio di testimone va a Checco, autore delle cinque tracce in uscita oggi, 5 febbraio, via Garrincha Dischi/Island Record. Un disco concepito come «un viaggio circolare in Interrail che parte da una costa e finisce ai confini dell’Universo (…) uno scambio di lettere tra amici per chiedersi: come va, come stai?».

La voce di Francesco “Checco” Draicchio è limpida come la sincerità che esprime nel corso di questa esplorazione in cinque episodi, nati in parte nel corso dell’isolamento forzato durante il lockdown (“Barca” e “Luce”) e in parte insieme ai compagni d’avventura de Lo Stato Sociale: “Delorean” è scritta a quattro mani con Albi, “Vivere” insieme a Lodo («una specie di vestito in cui entravamo bene entrambi») e “Perso” con Bebo.

È l’indagine intima e personale di Checco per (ri)scoprirsi e essere più onesto con se stesso e con gli altri, facendo emergere – nonostante il lavoro in solitaria – quella spiccata attitudine al far parte di una comunità, sia essa una famiglia, una band o un gruppo di amici. Dentro, infatti, ci sono un sacco di persone a cui si rivolge attraverso una corrispondenza epistolare che regala emozioni in un susseguirsi di parole sature di passione (come in “Luce”, omaggio a Mirko “Zagor” Bertuccioli), come sature sono le sonorità generate dalla mescolanza di chitarre elettriche e suoni sintetici su pattern ritmici sapientemente filtrati.

Checco è il regaz con il punk nelle vene e non a caso ha scelto nel suo team Giacomo Gelati (Altre di B) per disegnare le traiettorie chitarristiche e Andrea “Sollo” Sologni (Gazebo Penguins) al basso e dietro al mixer nel miscelare un lavoro dall’orizzonte tanto ampio quanto profondo.

“POTEVAMO FARE LA COSA PIÙ STRANA NEL MOMENTO PIÙ STRANO…E L’ABBIAMO FATTA” – Lo Stato Sociale

Track by Track

  1. Barca – parla della paura un attimo prima di fare il salto, lo spazio d’aria che si trova sotto i piedi appena li stacchi dal
    suolo. Il movimento che fa una barca quando salpa. Parla dell’inizio di un viaggio di cambiamento, della paternità.
  2. Delorean (scritto con Albi) è il malessere che proviamo in relazione al mondo che accelera, l’aver disimparato a star
    bene per stare dentro certi confini, certi usi e costumi che intrappolano. Fino al momento in cui ti rendi conto che, per essere
    più leggeri, basta guardare tutto da un’altra prospettiva con il filtro dell’immaginazione.
  3. Vivere (scritto con Lodo) è una sorta di vaffanculo per non rinunciare a se stessi. Per accettare ciò che si è e per dire
    non me ne frega un cazzo: io sono così, qui e ora.
  4. Perso (scritto con Bebo) – dopo la corsa, prima che l’inerzia di tutto quello fai ti arrivi addosso: fare una pausa per fare ordine e ritrovarsi.Luce – mi sarebbe piaciuto fare ascoltare questo lavoro a Mirko Bertuccioli. Ha sempre rappresentato per me una sorta
  5. Luce mi sarebbe piaciuto fare ascoltare questo lavoro a Mirko Bertuccioli. Ha sempre rappresentato per me una sorta di padre musicale amorevole ma severo. Dopo la sua morte ho pensato che l’unico modo di farglielo sentire fosse adattare una lettera che ho scritto a lui come se la scrivessi al me da bambino. In barba al tempo, per colmare la distanza tra quello che sono e quello che avrei voluto essere.

link piattaforme stream https://island.lnk.to/Checco

IG @lostatosociale

  1. Barca
  2. Delorean
  3. Vivere
  4. Perso
  5. Luce
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