Le dichiarazioni dei partecipanti al 71° Festival della Canzone italiana
estratte dalle interviste realizzate da Maria Cristina Zoppa
per Rai Radio Live e Rai Italia nel corso delle prove
con orchestra degli artisti a Roma
COLAPESCE DIMARTINO “MUSICA LEGGERISSIMA”
La canzone rappresenta molto i percorsi di entrambi. È uno di quei brani che anche fra vent’anni ci piacerebbe suonare. Avere un pezzo che parla di te è qualcosa di bello
EXTRALISCIO FEAT DAVIDE TOFFOLO “BIANCA LUCE NERA”
Siamo in missione per conto del liscio e abbiamo preso rinforzi portando il meglio che l’Italia poteva darci. Siamo liscio, siamo punk, abbiamo il biondo, il moro, il mascherato e il barbuto.
FASMA “PARLAMI”
Penso che “Parlami” fosse l’unica scelta, la canzone più giusta da portare. Sanremo per una canzone può essere un ponte, uno stimolo e benzina, spero che possa arrivare nelle case di tutti e che possa rimanere
FULMINACCI “SANTA MARINELLA”
È un brano di cui mi fido molto e sono soddisfatto, l’ho scritto un bel po’ di tempo fa e a differenza di altri non l’ho mai dimenticato. È veramente bello poterlo cantare su quel palco
GHEMON “MOMENTO PERFETTO”
È una canzone molto positiva, un urlo anche da cantare sotto la doccia o in macchina. Volevo una canzone liberatoria, che avesse uno spirito diverso dall’altra mia partecipazione al festival. Mi piace mescolare i generi: nel brano ci sono rap, gospel, swing, che sembrerebbero tra loro cose molto distanti e che invece siamo riusciti a miscelare
AIELLO “ORA”
Il brano non l’ho scritto per Sanremo, ma durante il primo lockdown. Poi
ho pensato che il Festival fosse il giusto palco per fare sentire una canzone tanto importante per me, spero lo diventi anche per gli altri. Faccio un’ammissione, una confessione, ci sono rimpianti, rimorsi ci sono autenticità e carnalità. È un racconto molto vero.
GHEMON “MOMENTO PERFETTO”
È una canzone molto positiva, un urlo anche da cantare sotto la doccia o in macchina. Volevo una canzone liberatoria, che avesse uno spirito diverso dall’altra mia partecipazione al festival. Mi piace mescolare i generi: nel brano ci sono rap, gospel, swing, che sembrerebbero tra loro cose molto distanti e che invece siamo riusciti a miscelare
ANNALISA “DIECI”
È una canzone a cui tengo tanto, è la mia dichiarazione d’amore alla musica. Averla sentita con l’orchestra per la prima volta è stato veramente emozionante. Già alla prova ho sentito l’emozione tipica che mi lega a Sanremo, una scintilla, un regalo grande. La musica è importante per tanti motivi, ci rallegra, ci fa sfogare, ci fa urlare, ci fa avvicinare alle persone, ci permette di comunicare cose che magari non sapremmo dire.
GAIA “CUORE AMARO”
La canzone non parla d’amore nei confronti di un’altra persona, ma di me stessa, della mia visione del percorso di vita musicale. Il cuore è un po’ dolceamaro ed è il mio, sono felice di accettarlo per quello che è. Sono felice, emozionata, l’orchestra è pazzesca e accogliente. Mi sono sentita compresa.
ORIETTA BERTI “QUANDO TI SEI INNAMORATO”
A Sanremo festeggerò i miei 55 anni di carriera. Manco da 29 anni
e vado con l’entusiasmo della prima volta. Porto una bella canzone,
italianissima, con bellissime melodia e parole
GIO EVAN “ARNICA”
Se quando una canzone è finita ti rimane dentro e lavora ancora, significa che c’è qualcosa di cui cibarsi
BUGO “E INVECE SI’”
Il brano è un mix tra cose mie ed elementi universali. Il primo seme di questa
canzone è germogliato qualche anno fa, poi l’ho completata. Non davo per
scontato di tornare per due anni di fila, ma sono felice di esserci.
IRAMA “LA GENESI DEL TUO COLORE”
Sanremo è un luogo dove puoi aprirti completamente, l’ho sempre visto come un tempio della musica in cui devi lasciarti travolgere dalle emozioni ed arrivare alle persone
LO STATO SOCIALE “COMBAT POP”
È un pezzo che parla di equilibrismo, di stare in piedi sulle linee senza cascare
mai. Equilibrismo e libertà di fare ciò che ti piace nella vita, nonostante ogni
tanto devi comunque lavorare.
AVINCOLA “GOAL!”
La canzone nasce da un sentimento di rivincita, è dedicata un po’ a tutti, perché tutti almeno una volta nella vita siamo stati dei panchinari, abbiamo guardato gli altri giocare senza buttarci dentro in partita. La canzone è la riprova del fatto che bisogna sempre mettersi la maglia da titolari, perché nascosta nella borsa l’abbiamo tutti.
MANESKIN “ZITTI E BUONI”
Zitti e buoni è uno statement che fa parte anche del nostro progetto di adesso. È un modo per consacrare la nostra presenza qui, per dire che siamo pronti a tutto, a spaccare tutto. Sanremo è un palco tra i più importanti, è un onore partecipare. Cerchiamo di trasmettere quello che siamo, di essere noi stessi al cento per cento
DAVIDE SHORTY “REGINA”
Nella mia musica c’è tantissimo di Londra: il groove, le sonorità funk, soul che prima di trasferirmi nel Regno Unito ascoltavo nei dischi. “Regina” è una canzone progettata per contenere un arrangiamento orchestrale, nonostante fosse stata scritta per voce, piano, batteria e basso.
FOLCAST “SCOPRITI”
La black music fa parte del mio background, riuscire a ritagliarmi una fetta di quel mondo al Festival di Sanremo è una responsabilità. Il brano è nato spontaneamente ed è tutto quello che ho ascoltato
FRANCESCA MICHELIN E FEDEZ “CHIAMAMI PER NOME”
Ogni brano nasce da qualcosa di spontaneo. Ci siamo ritrovati durante il
lockdown e ci siamo detti di scrivere qualcosa in studio, e una volta nato il
brano abbiamo pensato a Sanremo, che non rappresenta solo il più grande palcoscenico d’Italia, ma anche quello più prezioso perché unico.
MADAME “VOCE”
La voce rappresenta l’identità, l’anima di una persona, io nella canzone la rincorro fino alla fine. A tutti capita di perdere se stessi nella vita, il brano fa una metafora con questa perdita. La canzone è un augurio per chi ha la mia età di trovare la propria vocazione
GAUDIANO “POLVERE DA SPARO”
Ho cercato di scrivere questa canzone facendo riferimento alle immagini che sono affiorate in me dopo la scomparsa di mio padre, il brano è venuto fuori da solo, le parole erano lì ad aspettarmi
MALIKA AYANE “TI PIACI COSÌ”
Ho scelto questa canzone perché inizio ad avere un’età meravigliosa, ho appena compiuto 37 anni e per la prima volta la mia età anagrafica corrisponde perfettamente allo stato esistenziale in cui mi trovo. Penso che la cosa più bella che io possa raccontare ora sia l’importanza di risolversi, di amarsi un po’ di più, di autosostenersi. Questo ci permette di essere persone migliori anche per chi ci è vicino
WRONGONYOU “LEZIONI DI VOLO”
È un’emozione suonare con l’orchestra e stare qui, è una sensazione bellissima. Senti entrare gli archi, i fiati, è una cosa indescrivibile e mi viene da sorridere. Quando canti con l’orchestra ti senti fortunato
ERMAL META “UN MILIONE DI COSE DA DIRTI”
È una canzone molto semplice, ha una parte armonico-melodica lieve e quando un brano ti si appoggia addosso con leggerezza fai fatica a sentirla. La sentivo così lieve che in tre anni l’avevo quasi dimenticata. A un certo punto mi sono messo lì ad ascoltare delle cose ed è spuntata lei. Mi ha colpito con grande forza, la leggerezza che aveva sempre avuto era scomparsa, per poi ritornare
GRETA ZUCCOLI “OGNI COSA SA DI TE”
L’incontro con l’orchestra è stata un’emozione incredibile. Sin da bambina guardavo Sanremo e attendevo il momento in cui l’orchestra iniziava a suonare. Lo vivevo come un rito. La prova mi ha lasciato senza parole, la canzone ha preso forma e i suoni con questa orchestra meravigliosa hanno riempito tutti gli spazi.
NOEMI “GLICINE”
Sto vivendo tutto come se fosse per la prima volta. Negli ultimi mesi ho attraversato un periodo anche di cambiamento, ho cercato di ridefinire me stessa e per farlo sono uscita dal mio guscio entrando in contatto con autori dell’underground, molto interessanti, attraverso i quali sono riuscita a ridisegnare la mia identità, mettendo in luce anche nuovi suoni della mia voce
ELENA FAGGI “CHE NE SO”
La canzone parla di quel momento prima dell’innamoramento in cui non si sa bene se si è ricambiati. Si hanno dubbi e arrivi a dire… che ne so. È una canzone sulle illusioni, sui film mentali che ci facciamo. “Che ne so” mi sembrava il titolo più adatto perché racchiude tutto il senso del brano, il dubbio esistenziale.
RANDOM “TORNO A TE”
È la prima volta che suono con un’orchestra, in prova è stata una grande emozione, che si è trasformata in adrenalina. La canzone parla del ritorno al primo amore, con spensieratezza
DELLAI “IOSONOLUCA”
Il brano racconta immagini importanti per la nostra vita. Venire qui e vedere tanti musicisti che suonano per un progetto su cui noi abbiamo puntato tanto, facendo sacrifici e rinunce, è veramente fantastico.
GLI ARTISTI SI ESIBIRANNO SU PALCO TRAFORMATO
NELL’ ASTRONAVE DEL FESTIVAL

”Amadeus dice che questo non sarà il suo secondo Festival, ma il primo verso un altro futuro. E lo sarà anche per la scenografia, per la quale abbiamo immaginato un’astronave e una sorta di stargate, verso un futuro migliore al quale aspirare”.
Parola di Gaetano e Maria Chiara Castelli, che firmano la scenografia del 71° Festival di Sanremo, disegnando uno spazio come mai si era visto all’interno dell’Ariston, una sorta di “involucro” che avvolge e riempie i vuoti del teatro:
“Abbiamo cercato – proseguono – di sfruttare il più possibile gli spazi, anche per la necessità, ad esempio, di distanziare l’orchestra. E allo stesso tempo di sopperire al senso di vuoto, utilizzando anche le pareti laterali fino alla galleria, creando un ‘involucro’ che con la sua forma di astronave aumentasse la profondità. In realtà, la lunghezza della scena è uguale a quella dello scorso anno, ma ora è avanzata molto l’orchestra e per questo abbiamo cercato di lavorare sulla prospettiva, con due punti di fuga centrali e con una scenografia che, riducendosi progressivamente in ampiezza e in altezza, crea un effetto prospettico importante, che dà profondità a tutto. E a questo si aggiunge che anche il soffitto diventa elemento scenografico, tra luci, schermi e materiali video-luminosi che sono parte integrate della scena”.
Un lavoro fatto a stretto contatto con il regista Stefano Vicario e il direttore della fotografia Mario Catapano che potranno contare, quest’anno, anche su
una scenografia esterna:
“Un lavoro avviato da molti mesi – concludono Gaetano e Maria Chiara Castelli – con loro e con una squadra di professionisti eccezionali con i quali, per la prima volta, siamo anche ‘usciti’ dall’Ariston in un nuovo spazio scenografico dove ci sarà una telecamera che, dall’alto, potrà varcare la soglia del teatro”