La Violinista FRANCESCA DEGO – ha presentato l’album IL CANNONE inciso con il violino di PAGANINI

La Violinista FRANCESCA DEGO – ha presentato l’album IL CANNONE inciso con il violino di PAGANINI

La Violinista FRANCESCA DEGO

ha presentato l’album

IL CANNONE

inciso con il violino di

PAGANINI

«Il Cannone non è solo uno strumento unico perché è appartenuto a Niccolò Paganini. È anche uno dei violini più straordinari che siano mai stati costruiti».

Lo ha detto Francesca Dego una tra i giovani violinisti più richiesti sulla scena musicale internazionale, che questa mattina a Palazzo Tursi ha presentato in prima mondiale il suo ultimo CD, intitolato Il Cannone e inciso per la Chandos con il Guarneri del Gesù, il mitico Cannone che Paganini suonò tutta la vita e che legò poi alla sua città.

La presentazione, organizzata in collaborazione con gli Amici di Paganini di Genova è stata trasmessa in streaming con una platea nazionale e internazionale.

«Sarà un piacere assoluto poter ascoltare questi straordinari brani suonati con il Cannone di Niccolò Paganini. Uno strumento unico nel suo genere per storia e caratteristicheha dichiarato il sindaco Marco Bucci – Il CD Il Cannone rappresenta una nuova occasione di conoscere la vita e le opere del grande artista genovese e celebrarne la grandezza. Emozioni che oggi possiamo rivivere grazie alla passione e al talento di Francesca Dego, giovane e promettente violinista, prima donna italiana ad entrare in finale al Premio Paganini nel 2008».

«Ascoltare questi straordinari brani su un CD inciso con il Cannone di Niccolò Paganini è una grande emozione. Il Guarneri del Gesù, è un patrimonio culturale dal valore inestimabile, ma nel contempo è uno strumento musicale tuttora in grado di esprimere il proprio potenziale, oltre ad essere uno straordinario testimonial della nostra cittàha commentato l’assessore alle Politiche culturali Barbara GrossoVoglio dunque ringraziare la giovane e talentuosa violinista Francesca Dego: il suo CD mette la nostra città al centro della scena internazionale, e lo fa con la potenza del Cannone, che in momenti come questo, alza il suo tono fino a diventare protagonista».

«Questo eventoha sottolineato Roberto Iovino, presidente dell’associazione Amici di Paganini si inserisce in un rapporto sempre più stretto di collaborazione che l’associazione e Genova vogliono realizzare con Francesca Dego la quale, non a caso, nell’ottobre prossimo terrà una masterclass nell’ambito del Paganini Genova Festival. Il prossimo mese di ottobre, del resto, sarà interamente consacrato a Paganini, dal momento che il Festival farà da festosa cornice al Premio Paganini giunto quest’anno alla sua 56esima edizione».

«Un CD dedicato a Paganini, ma non con la sua musica «proprio per scoprire il suono del Cannone in un repertorio anche successivo al suo proprietario, un viaggio nella musica di Paganini, vista da altri compositori per capirne la grandezza e l’importanza della sua arte nella letteratura violinistica» ha spiegato Francesca Dego.

E così le pagine paganiniane La campanella e il Cantabile sono proposte in una revisione rispettivamente di Kreisler e di Boccadoro; di quest’ultimo, Dego ha eseguito anche Come d’autunno, brano che eseguìcome bis nel concerto del 2019 al Carlo Felice. Ci sono poi Un mot a Paganini, che Rossini dedicò al grande violinista genovese; un brano di Kreisler; i Tre Capricci paganiniani rivisitati da Szymanovsky; The red violin Caprices del compositore americano John Corigliano e A Paganini di Schnittke.

Biografia, Francesca Dego è tra i giovani violinisti più richiesti sulla scena musicale internazionale. Ha recentemente inciso il suo primo disco con l’etichetta Chandos, onorando l’eredità di Niccolò Paganini con una registrazione di opere ispirate al grande violinista ed eseguite sul suo violino, il leggendario “Il Cannone”. Le sue precedenti pubblicazioni includono il suo acclamato primo disco di concerti di Paganini ed Ermanno Wolf-Ferrari insieme alla City of Birmingham Symphony Orchestra e Daniele Rustioni nel 2017, il disco di recital “Suite Italienne”, così come una rassegna completa delle sonate per violino di Ludwig van Beethoven e dei Capricci di Paganini, tutti incisi per Deutsche Grammophon.

Nata a Lecco da genitori italo-americani, si esibisce sin da giovanissima con le più grandi orchestre, tra cui la Auckland Philharmonia, la Gürzenich Orchestra di Colonia, la Hallé, Het Gelders Orkest, l’Orchestre Philharmonique di Nizza, l’Orkest van het Oosten, la Real Orquesta Sinfonica di Siviglia, l’Orquesta de la Comunitat Valenciana al Palau de des Arts, la Philharmonia Orchestra alla Royal Festival Hall di Londra, la Royal Philharmonic, la Royal Scottish National orchestra e la Ulster Orchestra, la Tokyo Metropolitan e la Tokyo Symphony alla Suntory Hall.

La sua carriera internazionale le ha permesso di lavorare a fianco di grandi direttori come Karen Durgaryan, Christopher Franklin, Paul Goodwin, Christopher Hogwood, Yoel Levi, Grant Llewellyn, Wayne Marshall, Diego Matheuz, Shlomo Mintz, Gemma New, Sir Roger Norrington, Daniele Rustioni, Dalia Stasevska e Xian Zhang. Molto attiva anche nella musica da camera, collabora con artisti del calibro di Salvatore Accardo, Mahan Esfahani, Bruno Giuranna, Piers Lane, Jan Lisiecki, Mischa Maisky, Antonio Meneses, Domenico Nordio, Martin Owen, Kathryn Stott e Francesca Leonardi, con cui suona in duo da 14 anni. I punti salienti della stagione 2020/21 per il duo includono esibizioni al Louvre di Parigi, Siena, così come i concerti finali del loro ciclo completo delle sonate per violino di Beethoven all’Unione Musicale di Torino.

Tra gli impegni di questa stagione, l’ apertura del prestigioso Festival MITO SettembreMusica con l’Orchestra “Verdi” di Milano in un’esecuzione di “Souvenir d’un lieu cher” di Tchaikovsky, il ritorno alla Filarmonica Arturo Toscanini di Parma e alla stagione principale dell’Orchestra “La Verdi”. Apparirà inoltre in recital al Festival Valle d’Itria, e si esibirà al Gravedona Chamber Music Festival, co-fondato da Francesca nel 2018.

Francesca è vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, e nel 2008 si è distinta per essere stata la prima donna italiana premiata al rinomato “Concorso Paganini” di Genova dal 1961. Inoltre le è stato assegnato il premio “Enrico Costa” per essere stata la più giovane finalista. È stata selezionata per esibirsi come solista ai concerti della Giornata della Memoria 2014 e 2015 a Roma, trasmessi in mondovisione dalla RAI. Nel giugno 2014 si è esibita al Teatro Municipal di Rio de Janeiro in occasione dell’apertura dei Mondiali di calcio in Brasile. È una frequente collaboratrice di riviste musicali specializzate, scrivendo tra l’altro una rubrica mensile per Suonare News.

Ha scritto articoli e pezzi di opinione per la BBC e le riviste di musica classica, The Strad, Musical Opinion e Strings Magazine. Francesca ha anche recentemente pubblicato il suo primo libro, Tra le Note. Classica: 24 chiavi di lettura, pubblicato con Mondadori, in cui esplora come la musica classica possa essere ascoltata e meglio compresa oggi. Francesca vive a Londra e suona un prezioso violino di Francesco Ruggeri (Cremona 1697).

L’Associazione e il Centro Paganini

Costituita nel 1999 con l’obiettivo di valorizzare l’immagine di Paganini nella sua città e fuori, l’Associazione “Amici di Paganini” ha svolto in oltre vent’anni una intensa attività artistica, informativa e didattica. Un lungo impegno che ha contribuito in maniera determinante a una rinascita di interesse intorno alla figura del grande compositore e violinista genovese, registrata in questi ultimi anni. L’attività artistica, in questi ultimi anni si è concentrata, in particolare, in due momento dell’anno, scelti non a caso: intorno al 27 maggio (data di morte di Niccolò) con un breve cartellone rivolto soprattutto a giovani interpreti (Gems a la Paganini) e intorno al 27 ottobre (data di nascita) con il “Paganini Genova Festival” che, istituito su iniziativa degli Amici con il determinante contributo di Regione Liguria, Comune di Genova, Fondazione Teatro Carlo Felice, Conservatorio “N. Paganini” e Fondazione Hruby, giunge quest’anno alla sua quinta edizione. Un cartellone lungo tutto un mese fra concerti, conferenze, visite guidate, iniziative varie.

Accanto alla produzione artistica, quella di divulgazione e di formazione didattica. L’attività nelle scuole è stata intensa nell’arco dei vent’anni trascorsi e sarà ulteriormente sviluppata nei prossimi anni grazie alla recente costituzione del “Centro Paganini per la ricerca e la didattica” con sede in via Garibaldi grazie alla collaborazione con il Comune di Genova. Il Centro, diretto dal presidente dell’Associazione Roberto Iovino, si è dotato di un comitato scientifico formato da illustri studiosi per la ricerca musicologica (Mariateresa Dellaborra, Vittorio Marchese, Flavio Menardi Noguera, Danilo Prefumo, Anna Sorrento, Italo Vescovo) e di un pool di insegnanti e giovani musicisti (referenti Manuela Litro, Nicole Olivieri, Francesca Oranges, Paola Siragna) per la progettazione didattica.

Ottobre, il mese di Paganini

Il prossimo mese di ottobre sarà interamente consacrato a Paganini. Sono infatti in cantiere una serie di iniziative che offriranno agli appassionati molteplici occasioni per avvicinarsi al grande artista genovese. Dal 15 al 24 ottobre si svolgerà la 56° edizione del prestigioso Concorso Internazionale di violino “Premio Paganini”

L’impianto della manifestazione è ampiamente collaudato, una prima fase di preselezione e tre prove successive: eliminatorie (Palazzo Tursi, 16 e 17 ottobre), semifinali (Teatro Carlo Felice, 19, 20 ottobre) e finali con l’Orchestra del Teatro (23, 24 ottobre).

A causa delle criticità portate dalla pandemia mondiale, sono stati prorogati i termini per la presentazione della domanda di partecipazione al 31 maggio e, inoltre, sarà consentito ai concorrenti che si trovassero nella difficoltà di registrare il concerto di Mozart con accompagnamento pianistico previsto per le preselezioni, di registrare in alternativa due movimenti dalle Sonate e Partite di Bach per violino solo.

Il 3 ottobre prenderà invece il via il Paganini Genova Festival che avrà una ricca anteprima nel mese di settembre con concerti in delegazione e in regione. Il cartellone prevede appuntamenti concertistici di grande rilievo con il ritorno, ad esempio, dell’ultimo vincitore del Premio Paganini Kevin Zhu che il 27 ottobre suonerà il Cannone a Palazzo Tursi. Ma ci saranno anche conferenze, visite guidate ai luoghi paganiniani, iniziative didattiche. Il Centro Paganini organizzerà per i giorni 25 e 26 ottobre un Convegno internazionale di studi al quale stanno aderendo musicologi italiani e stranieri.

Il Cannone

Costruito nel 1743 da Giuseppe Guarneri, detto del Gesù per la sua abitudine di firmare gli strumenti apponendo nella cassa la sigla IHS, il Cannone divenne lo strumento prediletto da Paganini presumibilmente nei primi anni dell’Ottocento, ma non si sa con certezza né quando né in che modo. Certo è che da allora Paganini non se ne separò mai e pur commerciando quasi tutta la vita in strumenti ad arco e possedendo vari Stradivari, lo giudicò sempre come lo strumento più adatto al suo temperamento e alla sua arte. Al momento della morte, Paganini legò il Cannone alla sua città e a Tursi, sede del Comune, il violino è appunto conservato. Esce dalla sua bacheca raramente ed è un privilegio per i violinisti di oggi poterlo suonare.

Il Premio Paganini

«La paternità del Concorso internazionale di violino “Niccolò Paganini” è stata attribuita almeno a quattro persone… La realtà vera è che il “Premio Paganini” è stato espresso dai genovesi presi collettivamente, anche se trovarono un giornalista intelligente che si fece interprete di una loro giusta aspirazione, un assessore sensibile a tale esigenza, un sindaco avvertito e un musicista capace di tradurre in realtà un bellissimo sogno».

Scriveva così nel volumetto dedicato nel 1985 al «Premio Paganini» Lazzaro Maria De Bernardis, indimenticato fondatore e presidente della manifestazione, scomparso nel 1996. Aveva ragione, naturalmente, De Bernardis a chiamare in causa una volontà popolare: il Premio è entrato subito nel cuore dei genovesi, basta constatare l’affluenza registrata sistematicamente alle prove finali.

Aveva ragione, tuttavia, anche ad individuare quattro artefici, ognuno dei quali, nelle rispettive funzioni e competenze, ha reso possibile l’ideazione, la fondazione e la crescita di questa manifestazione. Fu il critico musicale Carlo Marcello Rietmann nel 1940 (nel primo centenario della morte di Paganini) a lanciare l’idea di un Premio a lui intitolato. Scoppiò la guerra e non se ne fece nulla. Ma nel 1952 il sindaco Vittorio Pertusio e l’assessore alla cultura Lazzaro Maria De’ Bernardis nell’istituire in modo permanente le feste colombiane di ottobre diedero vita a tre Premi, uno dei quali, appunto, fu il Concorso dedicato a Paganini e affidato alla direzione artistica del più autorevole compositore genovese del Novecento, Luigi Cortese

Nel 1954 la prima edizione fu a dir poco rapida. Si presentarono due soli violinisti e non venne assegnato alcun premio. A partire dall’anno successivo, però, i concorrenti aumentarono, nel ’56 per la prima volta fu assegnato il massimo riconoscimento e da allora, gradualmente, il Concorso acquisì un sempre maggior prestigio a livello internazionale. Proprio nel 1956 a Genova, in una serie di incontri preliminari furono gettate le basi per la costituzione, l’anno successivo, a Ginevra, della Federazione dei Concorsi Internazionali di Musica di cui il «Paganini» fu socio fondatore. La dimensione spettacolare del Premio fu affinata nel corso degli anni. In un primo tempo le eliminatorie si svolgevano a porte chiuse, successivamente tutte le esecuzioni furono pubbliche per dar modo agli appassionati di seguire ogni fase della competizione.

Mantenuta fino al 2002 la cadenza annuale, il Concorso divenne poi per pochi anni biennale per trasformarsi nelle ultime edizioni in triennale. La severità delle giurie e l’articolazione delle prove tese ad approfondire tanto gli aspetti tecnici di una esecuzione, quanto il gusto interpretativo, hanno garantito nel tempo l’alto livello qualitativo della manifestazione. Non a caso il primo premio per ben sedici volte non è stato assegnato e i violinisti laureati hanno tutti percorso carriere di assoluto prestigio internazionale: basta ricordare Salvatore Accardo (1958), Grigory Zhislin (1967), Ghidon Kremer (1969), Leonidas Kavakos (1988), Natalia Prichepenko (1990), Massimo Quarta (1991), Isabelle Faust (1993), Bin Huang (1994), Giovanni Angeleri (1997), Sayaka Shoji (1999) , Mengla Huang (2002), In Mo Yang (2015), Kevin Zhu (2018).

%d