TAZENDA
esce oggi l’album
ANTÌSTASIS
IL 20° DELLA LORO ULTRATRENTENNALE CARRIERA

OGGI ALLE ORE 21.30
DALL’EX CARCERE DI SAN SEBASTIANO A SASSARI
LA BAND PRESENTA IL NUOVO ALBUM
CON UN LIVE STREAMING SUI LORO PROFILI SOCIAL
Oggi venerdì 26 marzo, esce in versione cd e in digitale “ANTÌSTASIS” (Vida Records/Believe/Discoteca Laziale), il nuovo album di inediti della band rock etnica TAZENDA.
“ANTÌSTASIS” (dal greco classico “resistenza”) è un disco che incontra tradizione e innovazione, in cui si raccontano storie di vita comune tra debolezze, paure e speranze riposte nel futuro. 11 brani inediti (più 1 remix), in lingua sardo-logudorese e italiano, in cui si fondono il desiderio di esplorazione, l’attenzione di produzioni moderne e la ricerca della semplicità stilistica e vocale.
«Pubblicare “Antìstasis” è una vera liberazione – raccontano i TAZENDA – Tre anni di pre-produzioni, scelta brani, sessioni in studio iper tecnologiche, ma anche tutti in sala intorno ai grandi microfoni insieme per cantare all’antica. Divertimento e sofferenza: quando tutto fiorisce spontaneo è una vera goduria, la tua musica che nasce e cresce in modo florido. Quando qualcosa non ingrana, occorre ripartire con idee e creatività, pazienza e mestiere. Non è facile, ma è quello che sappiamo fare meglio: partorire musica. Le 12 canzoni sono venute fuori educate, pronte ad entrare in società. In certi momenti si sente per fortuna ancora la nostra adolescenza ribelle fatta di prog e di Beatles, a volte ruspante e a volte concreta. Ogni brano ha una sua storia. Chi nel testo che trasuda vita vissuta, chi nella melodia che risente influenze lontane».
Questa la tracklist di “Antìstasis”: “Coro”, “La ricerca del tempo perduto”, “Ammajos”, “Splenda”, “A nos bier”, “Essere magnifico (feat. Black Soul Gospel Choir)”, “Dolore dolcissimo”, “Tempesta mistica”, “Dentro le parole”, “Innos (feat. Bertas)”, “Oro e cristallo (feat. Matteo Desole)”, “A nos bier (alternative version re-produced by jxmmyvis)”.
L’album contiene il nuovo singolo “La Ricerca del Tempo Perduto”, brano che trae fortemente spunto dalla canzone d’autore italiana con la sua tradizione di contenuti poetici e profondi e che parla di quel viaggio che ogni essere umano compie per trovare la sua strada. Il video, diretto da Italo Palmer e girato presso il Carcere di San Sebastiano a Sassari.
Sempre oggi, alle ore 20.00, il giornalista Mario Luzzatto Fegiz presenterà “Antìstasis” in streaming sui canali social Instagram, Facebook e YouTube della band. E alle ore 21.30, invece, il gruppo rock etnico presenterà dal vivo i brani del nuovo album sui loro canali social e su “Sa Radiolina” (canale 601 del digitale terrestre) dall’ex Carcere di San Sebastiano a Sassari. Dalla loro formazione nel 1988, i TAZENDA hanno pubblicato 19 album (Antìstasis sarà il loro 20°) tra live, raccolte e studio. Già dal primo e omonimo album, la band rock etnica mostra il loro marchio di fabbrica: un sound unico che fonde gli strumenti musicali della tradizione sarda insieme alle chitarre elettriche. I Tazenda vantano 2 partecipazioni al Festival di Sanremo (nel 1991 con “Spunta la luna dal monte” insieme a Pierangelo Bertoli e l’anno seguente con “Pitzinnos in sa gherra”), molteplici dischi d’oro, vittorie in svariate competizioni (tra le quali “Gran Premio”, il “Cantagiro”, il “Telegatto”, il “Premio Pierangelo Bertoli”), collaborazioni con importanti artisti come Fabrizio De André e Corrado Rustici (produttore di Zucchero) e live sold out in Italia e all’estero. Nel 2007 il brano “Domo Mia”, in duetto con Eros Ramazzotti, è in vetta a tutte le classifiche, al quale seguono altri importanti duetti con Francesco Renga, Gianluca Grignani e i Modà. L’ultimo album di inediti “Ottantotto”, del 2012, è il primo dell’etichetta Vida, al quale seguono 2 live album (“Desvelos Tour” e “Il respiro live”), la raccolta “S’istoria” e numerosi progetti dal vivo. IG @tazenda_official
Il Disco ANTÌSTASIS
multilink: https://backl.ink/144245681
”Crediamo ancora in quella forma espressiva che ha allietato il mondo dagli inizi del secolo fino ad oggi: i Beatles, Battisti, i Queen e tutti quelli che con il cosiddetto pop hanno contribuito a far trascorrere un po’ più felici le vite di milioni di persone. Abbiamo soltanto aggiunto il nostro marchio di sardità ad un format comunicativo inossidabile: la canzone. Nonostante tutto, è ancora bello essere musicisti ed avere la fortuna di pubblicare un lavoro frutto di anni di idee, esperimenti e scelte artistiche. Ecco “Antìstasis”, un album nuovo di zecca, il 20° tra live, raccolte e studio. Tanta musica per una band nata come alternativa e poi presto finita tra le braccia del grande successo nazionale. 11 brani inediti cantati in sardo-logudorese e in italiano. Il contenuto un compromesso tra le tendenze dei tre componenti della band: il desiderio di esplorazione selvaggia di Gino Marielli, l’attenzione per le produzioni moderne di Gigi Camedda e la ricerca della semplicità stilistica e vocale di Nicola Nite. Nel disco possono affiorare tratti di cori in stile anni ‘60, per poi fondersi con l’elettronica martellante dei giorni nostri; ci si può imbattere in un’orchestra classica in carne ed ossa che poi lascia il posto alle ancestrali suggestioni delle launeddas; ecco arrivare un coro gospel incastonato su un brano di battistiana fattura, che si trasforma in un delicato funk. Ci sono gli ottoni e l’arpa, ma anche robuste chitarre elettriche e fiumi di tastiere di tutti i periodi del rock-pop. Tutto è suonato e tutto è anche sintetico. Ormai il digitale e il tradizionale si sono sposati e noi siamo felici di officiare il rito con Antìstasis, il suono del ballo di questo felice sposalizio.
I contenuti sono apparenti storie di persone comuni che raccontano le loro pene o le loro bellezze romantiche, senza nascondere le debolezze, le paure, ma soprattutto con intatte le speranze riposte nel futuro, artistico e umano.
“Coro” spara subito le intenzioni di un immaginario live da far saltare anche i meno inclini; “La ricerca del tempo perduto” parla di quel viaggio che ogni essere umano compie per trovare la sua strada; “Ammajos”, in sei\ottavi in stile ballo sardo, è il marchio di fabbrica del gruppo: fisarmoniche, launeddas e voci chiare e forti, il nostro sound insomma, quello che serve per ricordare che non ci siamo dimenticati delle origini; “Splenda” ci riporta ai fasti della California felice dei Beach Boys ed invita le persone tristi a cogliere le occasioni di luce che la vita offre; “A nos bier” è puro ballo spensierato ed elettronico; “Essere magnifico” esplode in mille colori di ugole narranti e prelude ad una sicura energia da concerto; “Dolore dolcissimo” offre il pennello magico di Mogol che garantisce uno spessore lirico ad una melodia struggente; “Tempesta mistica” rilassa e conduce gli animi ad innamorarsi dell’amore; “Dentro le parole” è il punto del vero pop, quello che fa cantare e prendersi per mano; “Innos” ricorda la nostra anima identitaria ed un po’ rivoluzionaria, dentro la quale la rivoluzione si fa con la musica; “Oro e cristallo” espande gli orizzonti e vola nei cieli della canzone italiana nel mondo, quella che piace agli emigrati a New York e che trascende pop ed opera. Abbiamo deciso di chiudere il disco con un remix di “A nos bier”, riprodotto da un ventenne della new generation post, post, post tutto. Ed ecco “Antìstasis”, parola proveniente dal greco classico e che significa “resistenza” il cui senso non è politico, né tantomeno antipolitico, ma vuole sottolineare l’immagine della gente che ingaggia una propria forma creativa di difesa e di capacità di sopravvivere a tutto.” Tazenda
Testo canzone ORO E CRISTALLO feat. Matteo Desole dei Tazenda
Mai così confuso io mi risvegliai
Come se tra me e il mondo tutto si spegnesse
Mai così impaurito io mi addormentai
Senza me un volo avanti forse un’altra vita
E sarà benedizione che come pioggia distende
E sarà rivelazione rincontrarsi
Quando le stelle brinderanno un’estasi ci rapirà
Tra somme vette, oro e cristallo
Lo spirito che brillerà trionferà
Mai così Narciso io mi gongolai
Perché sai dopo il diluvio il cielo si riaccese
E poi fu celeste intenso fioriron fiori di mirto
E poi fu l’amore atteso a rincontrarci
Quando le stelle brinderanno
(No b’at udda chi mi frimmat e bramo a tie)
Un’estasi ci rapirà
(Limba chi no cantat e cherdzo a tie)
Tra somme vette, oro e cristallo
(No b’at nue, nie, abba chi m’infundet)
Lo spirito che brillerà trionferà
Ant a esser noos juramentos
(No b’at udda chi mi frimmat e bramo a tie)
Miramentu ‘e s’eternidade
Sa creja de sacralidade
(Su meritu prus mannu est issoro)
Sos fados nostros no ant fados
Crediti Brano “Oro e cristallo”:
Produzione: Alberto Erre e Gigi Camedda;
Orchestrazione: Stefano Garau;
Flauto traverso: Annamaria Carroni;
Oboe: Sara Pisano;
Clarinetto: Dante Casu;
Corno francese: Roberto Mura;
Fagotto: Claudio Lambroni;
Violini: Alessandro Puggioni, Alessio Manca, Emanuele Piga, Antonio Rassu;
Viole: Sergio Lambroni;
Violoncello: Francesco Abis;
Contrabbasso: Rinaldo Asuni;
Timpani: Anita Cappuccinelli.
TRACKLIST:
1. Coro
2. La ricerca del tempo perduto
3. Ammajos
4. Splenda
5. A nos bier
6. Essere magnifico (feat. Black Soul Gospel Choir)
7. Dolore dolcissimo
8. Tempesta mistica
9. Dentro le parole
10. Innos (feat. Bertas)
11. Oro e cristallo (feat. Matteo Desole)
12. A nos bier (alternative versione re-produced by jxmmyvis)

Biografia Tazenda. Nel 1988 Gigi Camedda, Gino Marielli e Andrea Parodi (nel gruppo fino al 1997) fondano i TAZENDA, uno dei primi gruppi di rock etnico in Italia. Il loro primo lavoro, dal titolo omonimo, mostra subito un sound che non passa inosservato agli ascoltatori e alla critica: l’uso delle launeddas, i tenores campionati, le fisarmoniche diatoniche, le chitarre elettriche che rimandano alle cornamuse e le loro voci li rendono immediatamente riconoscibili, al punto tale di parlare in seguito di un “sound Tazenda”. In altre parole, un marchio di fabbrica unico nel suo genere. Nel 1990 colgono e centrano la prima importante opportunità di far carriera partecipando a “Gran Premio”, competizione mista di canto, danza, cabaret condotta da Pippo Baudo su Rai1. Vincono col brano “Carrasecare”, che porta il gruppo alla ribalta nazionale.
Nel 1991 partecipano al Festival di Sanremo insieme a Pierangelo Bertoli col brano “Spunta la luna dal monte”, contenuto nel loro secondo album dal titolo “Murales”, che, avendo superato le 100.000 copie vendute, si aggiudica il disco d’oro. Questo è un anno molto importante per la band sassarese, perché partecipano a vari concorsi nazionali, in primis il Cantagiro in coppia con Paola Turci, vincendo su tutti e rendendo famose in tutta Italia canzoni come “Mamojada”, “Disamparados” (la versione originale, rispetto al brano sanremese, è interamente in sardo) e “Nanneddu”, brano tradizionale sardo rielaborato in veste rock.
Nel 1992 prendono parte per il secondo anno consecutivo al Festival di Sanremo con “Pitzinnos in sa gherra” (“Bambini nella guerra”), questa volta da soli e con un brano interamente in sardo, a parte la filastrocca finale scritta da Fabrizio De Andrè, il quale collabora con i Tazenda perfino nel pezzo “Etta abba chelu”, inserito anche questo nell’album di quell’anno dal titolo “Limba”. Anno importantissimo per la band perché, oltre ad aver ricevuto nuovamente il disco d’oro per le copie vendute, viene premiata da Tv Sorrisi e Canzoni con il “Telegatto” come migliore gruppo dell’anno. Sempre nel 1992 cantano nel Festivalbar con il brano “Preghiera semplice” e sono sempre ospiti nelle trasmissioni televisive di Pippo Baudo e altre, come “Top Venti”.
Nel 1993 escono con il doppio cd live “Il popolo rock”, titolo di uno dei due pezzi inediti contenuti nel disco, del quale girano un videoclip nel deserto della California. Il brano è per il 95% cantato in italiano. L’altro è “Sa Dansa” cantato insieme a Maria Carta.
Nel 1994 tra i vari interventi musicali dei Tazenda ricordiamo l’apertura del concerto di Sting allo Stadio di Sassari, fatto in onore della campagna antincendio dal titolo “Abberimus custas fiammas e addorojamus…” (“Squarciamo queste fiamme e urliamo…”), frase tratta dal loro pezzo “Chelu Nieddu”, contenuto nel primo album.
Nel 1995 pubblicano l’album “Fortza Paris”, con un sound già differente rispetto ai primi dischi, registrato in America col famoso produttore di Zucchero, Corrado Rustici. Pezzi importanti e conosciuti sono “Frore in su nie”, “Le danze del XX° secolo”, brano eseguito in moltissime trasmissioni nazionali come il “Maurizio Costanzo Show”, e la rielaborazione del tradizionale pezzo sardo “Procurade ‘e moderare”.
Nel 1997 il cantante Andrea Parodi lascia il gruppo per intraprendere la carriera da solista e gli altri due membri Gino Marielli e Gigi Camedda continuano a tenere alto il nome della band proseguendo da soli col disco uscito nel 1998 dal titolo “Sardinia”, dove siamo immersi nuovamente in quel sound originale dei primi album e dove i brani sono tutti interamente in sardo.
Nel 2001 pubblicano “Bios – Live in Ziqqurat”, disco dove riprendono i loro vecchi brani di successo e li riadattano alle loro voci e a quella della cantante Claudia Crabuzza, da poco entrata nel gruppo.
Nel 2003 esce il singolo “Bandidos”, in stile Santana, che verrà poi inserito nel disco del 2005, ma suonato diversamente, e che si adatterà perfettamente al sound molto latino-americano del 90% degli altri brani. Il disco in questione è “Bum-ba”, che ha la caratteristica di avere brani dove non c’è confine tra lingua sarda e spagnola, inserendo qualche termine anche in italiano e inglese. Il pezzo “Sienda e Ruinzos”, cantato dal loro nuovo cantante Gian Mario Masu, è un lento e dolce canto, un po’ vecchio stile, mentre “E sarà Natale” va considerata una bonus track per il periodo natalizio a venire.
Siamo arrivati nel 2006, anno in cui il cantante storico della band Andrea Parodi canta nuovamente con loro nel tour “TazendaReunion”, dal quale nascerà anche un lavoro discografico. Insieme a Camedda e Marielli ripropongono le loro vecchie hit del passato più qualche brano sia di Andrea da solista che di Gino e Gigi, presi dal loro ultimo album.
Andrea Parodi nel mese di ottobre dello stesso anno viene a mancare ed entra nel 2007 come cantante Beppe Dettori, persona dotata di grande carisma e carica emotiva, già conosciuto nell’ambiente musicale sardo e “continentale”. Insieme a lui ritorna il grande successo, anche grazie al duetto con Eros Ramazzotti nel notissimo pezzo “Domo mia“, tormentone dell’estate 2007. Il brano, rimasto per mesi in vetta a tutte le classifiche nazionali, ha fatto raggiungere all’album “Vida” le 108.000 copie vendute e ai Tazenda è stato consegnato il Disco d’oro.
Nel 2008 pubblicano “Madre Terra“, al quale partecipa l’artista Francesco Renga nella canzone dall’omonimo titolo, per un duetto strepitoso che li vede tutti protagonisti di un videoclip girato in Trentino.
Nel 2009 esce il cd “Il nostro canto – Live in Sardinia”, dove a duettare con loro questa volta è Gianluca Grignani nel brano “Piove luce”, anche questo accompagnato dalla pubblicazione di un videoclip girato in Sardegna. Nello stesso anno vengono invitati a Sanremo per apportare il loro contributo stilistico alla versione “La forza mia” del loro conterraneo Marco Carta.
Nel 2011 viene pubblicato in allegato con L’Unione Sarda il CD/DVD del concerto di apertura del “Desvelos Tour” 2010, con un allestimento particolare, studiato nei dettagli ed innovativo, a contorno di un nuovo spettacolo ancora più rock del solito, per celebrare gli oltre vent’anni di carriera del gruppo.
Nel 2012 ripartono ancora una volta con un progetto ambizioso, che in più li vede in veste di discografici e produttori. Nasce l’etichetta Vida e si auto-battezza con il nuovo “Ottantotto”. Dodici tracce inedite, che stabiliscono il necessario passo avanti che li tiene in stabile e sapiente equilibrio tra la loro idea di ricerca linguistica e divulgazione della tradizione della musica etnica e la voglia di realizzare pop song di qualità e di alta fruibilità.
Il 2013 inizia con un vento di forti novità. Beppe Dettori decide di intraprendere una strada da solista. Il suo posto, dopo ardue selezioni, viene preso da Nicola Nite. Viene da Alghero e ha alle sue spalle, nonostante la sua età, una lunga gavetta e un ottimo curriculum.
I tre musicisti sardi compiono subito assieme il loro primo giro di boa con il “Time Tour 2013”, che li vede impegnati in numerosi concerti in giro in lungo e in largo per la Sardegna come nelle maggiori città della penisola. Questa attività servirà loro da ponte per affinare quella coesione tra musicisti, staff e importanti collaborazioni esterne che porterà subito i suoi frutti, a ottobre, infatti, approdano a quello che vorrebbe essere il lavoro della loro maturità, nel quale fanno convivere la loro sardità artistica con la poesia di Giulio Rapetti in arte Mogol, e il sentimentalismo new melodico di Kekko Silvestre dei Modà. Il titolo è “Il respiro del silenzio”. Al contempo collaborano alla realizzazione dell’unico inedito del re-pack dell’album “Gioia” dei Modà, scrivendo le parti in sardo del testo e duettando con loro. Il brano si intitola “Cuore e vento” ed è dedicato alla Sardegna.
Nel 2014 il tormentone di “Cuore e vento” non tarda ad arrivare al grande pubblico trasmessa da tutti i grandi network radiofonici e con il “Respiro Tour”, che registrerà un numero record di date, oltre alla partecipazione speciali nei tre unici eventi italiani del “Gioia Tour” dei Modà negli Stadi Olimpico di Roma e San Siro di Milano e la grande chiusura alla Fiera di Cagliari la porteranno anche dal vivo in tutta Italia.
Nel 2015 spopola il loro “Arkeos Tour”, spettacolo dedicato alle meraviglie archeologiche sarde che supera le 30 repliche. A settembre viene anche pubblicato il loro nuovo singolo “Amore Nou” che vede la collaborazione di Caterina Murino nel videoclip, e che viene pubblicato come special track all’interno del CD “Il respiro live” che raccoglie i brani del live interamente cantati dalla nuova voce Nicola Nite.
Nel 2016, visto il grande successo riscosso l’anno prima, grazie al sostegno della regione Autonoma della Sardegna, realizzano una seconda edizione del progetto “Arkeos”, che bissa il successo dell’anno precedente superando il numero di repliche dell’anno precedente e toccando manifestazioni importantissime come S. Efisio a Cagliari, Il Girotonno a Carloforte, L’Ardia di Sedilo e i Candelieri di Sassari solo per citarne alcune riuscendo a varcare ancora una volta il mare con le tappe di Marchirolo, Pavia, Isola d’Elba e ancona. Viene anche realizzato il progetto “DUOS” a bitti in una unica replica con la collaborazione di Davide Van de Sfroos, Ale e Franz, Gavino Murgia e i Tenores di Bitti. Ad ottobre è stata pubblicata dalla Sony la raccolta “S’istoria” che contiene tutto il meglio della loro discografia dal 1988 fino agli ultimi successi oltre a un inedito brano dedicato ad Andrea Parodi. Ispirati da questo hanno iniziato a lavorare ad un analogo progetto live che ha subito prodotto un piccolo evento di prova a Barumini in occasione dell’Expo sull’archeologia sarda.
Nel 2017, per la prima volta nella loro carriera si cimentano nella produzione di un Tour acustico/teatrale intitolato Tazenda “S’istoria” per consacrare i loro quasi trenta anni di storia sanciti dalla pubblicazione dell’omonima raccolta da parte della Sony. Lo spettacolo vedrà 8 repliche tra le quali il Teatro di Mons in Belgio, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il teatro Comunale di Sassari e l’auditorium di Cagliari. Producono inoltre il festival “Pasqua con Andrea Parodi” a Porto Torres con ospite Eugenio Finardi. Producono inoltre il Tazenda “History tour 2017” ovvero lo spettacolo outdoor con oltre 30 repliche. Vengono premiati al Premio Pierangelo Bertoli con il premio “a muso duro”
Il 2018 è l’anno di consolidamento del progetto acustico cominciato nel 2017, questa volta si intitola “Dentro le parole” come il nuovo singolo prodotto e pubblicato durante l’estate, questa volta le sue tappe raddoppiano rispetto all’anno prima (12). Parallelamente viene come sempre riprogettato il progetto outdoor che si intitola “Ammajos” e che andrà a toccare oltre 30 piazze in Sardegna e una in Toscana.
Nel 2019 il progetto acustico prende il nome di “Gratzias” che fa tappa a Saronno al teatro “Giuditta Pasta” e diversi concerti in Sardegna, tra i quali Olbia in occasione dell’evento “Benvenuto vermentino”. Lo spettacolo outdoor mantiene il nome dell’anno precedente “Ammajos”, ma con una produzione completamente rinnovata, con il quale, anche quest’anno, si faranno 35 date tra cui, fuori dalla Sardegna, Fiorano Modenese. Il 2019 è l’anno di uscita del nuovo singolo “Ammajos” e della collaborazione con Pino e gli anticorpi al loro film “Come se non ci fosse un domani” all’interno del quale il brano “Lieve” diventa canzone ufficiale del film.
Il 2020 è stato l’anno segnato dalla pandemia del Covid-19 che ha bloccato in generale l’attività e ha visto posticipare l’uscita del disco prevista per la primavera; ma, nonostante ciò, non hanno rinunciato alla presentazione del singolo “A nos bier” pubblicato in pieno look down, con un inedito videoclip “home-made”. Gli spettacoli sono stati “2020” per il progetto outdoor, e “TenTAZioni” per quello acustico indoor che si è chiuso con un particolarissimo evento svoltosi all’interno dell’Aula Magna dell’Università degli studi di Sassari.