ANDOR – scopri l’origine del personaggio della nuova serie live-action Lucasfilm e Disney+

ANDOR
scopri l’origine del personaggio della nuova serie live-action
Lucasfilm e Disney+

Da Lucasfilm arriva ANDOR, una serie originale live-action creata in esclusiva per Disney+ che esplora una nuova prospettiva della galassia di Star Wars, concentrandosi sul viaggio di Cassian Andor che lo porterà a scoprire come può fare la differenza.
La serie racconterà la storia della nascente ribellione contro l’Impero. È un’epoca piena di pericoli, inganni e intrighi in cui Cassian intraprenderà il cammino destinato a trasformarlo in un eroe ribelle.
Diego Luna (Rogue One: A Star Wars Story, Narcos: Messico) torna a vestire i panni di Cassian Andor, mentre Genevieve O’Reilly interpreta nuovamente il ruolo di Mon Mothma. O’Reilly vanta una lunga esperienza nel mondo di Star Wars, essendo già apparsa in Star Wars: La vendetta dei Sith e Rogue One: A Star Wars Story, e avendo prestato la voce al personaggio nella versione originale di Star Wars Rebels.
Accanto a loro troviamo Stellan Skarsgård (Dune, Chernobyl), Adria Arjona (Morbius, Father of the Bride), Denise Gough (In nome del cielo, Too Close), Kyle Soller (Poldark, Brexit – The Uncivil War), Fiona Shaw (Killing Eve, Baptiste), Alex Lawther (The Imitation Game, The Last Duel) e Faye Marsay (Il Trono di Spade, Deep Water).

Il creatore e showrunner della serie è lo sceneggiatore/regista/produttore candidato all’Academy Award® e al BAFTA Tony Gilroy, che ha anche scritto gli episodi 1, 2, 3, 11 e 12. Gilroy, che aveva co-sceneggiato Rogue One: A Star Wars Story, è noto per aver scritto e diretto i lungometraggi acclamati dalla critica Michael Clayton e The Bourne Legacy, e per aver scritto i primi tre film di Bourne: The Bourne Identity, The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo.
Gli altri autori della serie sono lo sceneggiatore/regista candidato all’Oscar® e al BAFTA Dan Gilroy (Lo sciacallo – Nightcrawler, The Bourne Legacy), che ha scritto gli episodi 4, 5 e 6; il candidato all’Emmy® Stephen Schiff (The Americans, Wall Street – Il denaro non dorme mai), che ha scritto l’episodio 7; e il candidato all’Emmy®, all’Oscar® e al BAFTA Beau Willimon (House of Cards – Gli intrighi del potere, Le idi di marzo), che ha scritto gli episodi 8, 9 e 10.
La talentuosa squadra di registi comprende Toby Haynes (Black Mirror, Brexit – The Uncivil War), che ha diretto gli episodi 1, 2, 3, 8, 9 e 10; Susanna White (Parade’s End, Generation Kill), che ha diretto gli episodi 4, 5 e 6; e il vincitore dell’Emmy® Benjamin Caron (The Crown, Sherlock), che ha diretto gli episodi 7, 11 e 12.
Le musiche di Andor sono firmate dal compositore premiato con l’Emmy® Nicholas Britell (Succession, Moonlight).
Le scenografie sono state portate a termine da Luke Hull (Chernobyl), che nel 2019 ha vinto un Emmy.
Kathleen Kennedy, Tony Gilroy, Sanne Wohlenberg (Chernobyl), Diego Luna e Michelle Rejwan sono i produttori esecutivi della serie.
I primi tre episodi di Andor arriveranno il 21 settembre in esclusiva su Disney+.

ANDOR LE ORIGINI DEL PERONAGGIO:
Andor ha avuto origine con il film del 2016 Rogue One: A Star Wars Story, amatissimo dai fan. Dopo le riprese del film, Tony Gilroy, che aveva contribuito alla sceneggiatura e aveva dato al film una visione creativa molto chiara, ha continuato a riflettere profondamente sui primi anni della Ribellione: in particolare, sentiva che ci fossero ancora molte cose da raccontare su Cassian Andor.

“Quando abbiamo realizzato Rogue One, è stato affascinante lavorare con tutti quei personaggi differenti, ma dato che si trattava di un film corale, eravamo riusciti a dare soltanto un piccolo sguardo alle vite di tutte quelle persone”, afferma Gilroy. “Ho cercato di renderli il più interessante possibile, ma erano soltanto piccoli assaggi. Scavando più in profondità nella vita di Cassian Andor, ci rendiamo conto che questa persona ha avuto una storia incredibilmente lunga e complessa. Quando lo incontriamo in Rogue One, è un esperto guerriero e un maestro dello spionaggio.
È l’unica persona di cui l’Alleanza Ribelle si fida per portare a termine questo compito. È la punta di diamante. Ma come è riuscito ad assumere questo ruolo? Come è riuscito ad acquistare tutte le abilità necessarie a portare a termine questo compito?”.
Con l’avvento dello streaming, la possibilità di realizzare una serie che potesse esplorare la storia mai raccontata degli anni formativi della Ribellione e il passato dell’eroe ribelle che aveva sacrificato la sua vita per essa ha iniziato a concretizzarsi. “Ricordo con esattezza il momento in cui questa serie ha smesso di essere soltanto un sogno”, afferma Diego Luna. “Il progetto ha catturato subito il mio interesse: mi hanno detto che si sarebbe trattato di una serie in 12 episodi, realizzati il più possibile nello stile di un film, e che Tony Gilroy avrebbe supervisionato tutto il progetto. È stato molto emozionante”.
Prima ancora di iniziare ad assemblare tutte le componenti di Andor, lo showrunner Gilroy e gli altri filmmaker avevano già determinato con esattezza il tono e il look della serie. “Abbiamo deciso subito che ogni elemento di questa serie avrebbe dovuto essere reale”, commenta Gilroy. “È stato il nostro istinto a guidarci in quella direzione ed è un principio a cui abbiamo cercato di restare fedeli. Ogni singolo elemento deve essere reale: le scenografie, il modo in cui la macchina da presa viene utilizzata, gli attori, la scrittura, il comportamento dei personaggi, le scene che scriviamo e i temi che affrontiamo”.

Per Tony Gilroy, realizzare Andor nello stile di un thriller aveva perfettamente senso sia per l’esecuzione della storia sia per la riuscita dei personaggi. “Il thriller è un genere che offre la possibilità di esplorare in profondità le complesse problematiche comportamentali dei rapporti interpersonali ed osservare persone che prendono decisioni difficili”, afferma Gilroy. “Daremo inizio a questo thriller seguendo la storia di Cassian Andor. Man mano che Cassian avrà un impatto sulle persone che lo circondano, e che altre persone verranno coinvolte nelle sue vicende, amplieremo il punto di vista della nostra storia. Ci sono moltissimi personaggi: man mano che andranno per la loro strada, ognuno di loro vivrà un thriller tutto suo. Siamo riusciti a conservare un’ampia quantità di combustione, tensione e adrenalina in tutte le nostre sottotrame, e questo mi rende davvero fiero del nostro lavoro. E quando questi personaggi si scontrano e si uniscono nel corso della storia, la tensione aumenta esponenzialmente. Dal punto di vista narrativo, è piuttosto entusiasmante”.
Secondo Luna, Andor era l’occasione perfetta per esplorare il passato del suo personaggio: “Penso che un film possa raccontare soltanto un numero limitato di eventi e situazioni. Anche se in Rogue One ci sono dei momenti in cui Cassian parla del suo passato più recente, di ciò che ha affrontato e dei motivi che lo spingono ad andare fino in fondo, ci sono ancora molte domande su questi personaggi. Ma in questa serie abbiamo finalmente l’opportunità di esplorare in modo molto specifico le origini di un rivoluzionario e la sua graduale presa di coscienza. Avevamo a disposizione tutto il tempo necessario per raccontare qualcosa di sottile e stratificato, che fornisce un’ulteriore ricchezza a quello che vediamo”.

Prosegue: “Sappiamo già cosa accadrà, ma la cosa più importante è la prospettiva narrativa che uno sceneggiatore e un regista sono in grado di fornire.
È come quando vai a vedere un dramma di Shakespeare o quando conosci già la storia, ma vuoi scoprire in che modo sarà resa unica. Dipende tutto dalle persone che raccontano la storia”.
La produttrice esecutiva Sanne Wohlenberg nota: “È un viaggio inusuale, in cui sappiamo esattamente come finirà questa storia ma dobbiamo scoprire come è iniziata”.
Per Tony Gilroy, lavorare alla serie “all’indietro”, partendo dalla fine di Rogue One, è stata una sfida creativa entusiasmante. Mentre ideava l’arco narrativo più ampio di Cassian, ha cercato di fornire al personaggio un viaggio interessante e completo: per riuscirci, ha deciso di dare inizio alla serie mostrandoci il personaggio nel momento peggiore della sua vita, cinque anni prima degli eventi raccontati in Rogue One, in un periodo in cui l’Impero sta consolidando il proprio potere nella galassia.

“È una persona molto diversa rispetto all’affermato guerriero-spia che abbiamo conosciuto in Rogue One”, afferma Gilroy says. “È diventato una sorta di figlio adottivo della famiglia che gli ha salvato la vita, ed è cresciuto su questo pianeta, Ferrix, all’interno di una comunità molto unita. E in questo momento è la classica persona che nessuno vuole più vedere. Si è indebitato con tutti. Sua madre lo critica continuamente, e in questo momento della sua vita non è certo all’altezza del suo potenziale. Nelle prime scene della serie, Cassian rende la propria situazione infinitamente peggiore diventando un fuggitivo. La serie ha inizio con il giorno peggiore della sua vita. Trascorreremo 24 episodi a esplorare l’odissea che lo porterà a diventare una persona pronta a sacrificare la propria vita per la galassia”.

Ansioso di esplorare gli angoli più oscuri della psiche del suo personaggio, Luna è stato felice di collaborare con Gilroy per trovare le sfumature e la complessità di questa incarnazione più giovane di Cassian. “Diego è una vera perla”, afferma Gilroy, che era diventato amico del dell’attore durante la realizzazione di Rogue One. “È un attore fantastico, un collaboratore grandioso, un gentiluomo e una persona molto saggia e dolce. È il collaboratore perfetto”.
Toby Haynes ha diretto sei dei dodici episodi di Andor ed è stato attratto dalla storia grazie alla scrittura di Tony Gilroy: “Tony sta facendo qualcosa di entusiasmante con questa serie: Star Wars è sempre stato incentrato sulla battaglia tra il bene e il male, ma Andor è una serie che parla delle zone grigie della vita e questo la rende davvero unica nel suo genere. Rispecchia la vita reale, in cui le persone hanno tante sfumature diverse e non sono soltanto buone o cattive”.
Aggiunge: “Ogni personaggio che incontrerete in Andor avrà due lati diversi: la serie cerca di rimuovere i vari strati di questi personaggi e mostrare tutti i lati delle persone, esplorando le scelte che compiono, la parte da cui scelgono di stare e gli individui con cui decidono di allearsi.
Star Wars è una galassia incredibile piena di tantissimi pianeti interessanti da esplorare, ma credo che la cosa più interessante che Tony sta facendo è esplorare la mente e le idee dei ribelli per mostrarci cosa significhi davvero far parte della Ribellione”.
La prima volta che lo incontriamo in Rogue One, Cassian Andor uccide il suo contatto sparandogli alle spalle. “È una delle cose che Tony Gilroy sta cercando di dirci su Cassian: per essere utili alla Resistenza, non bisogna necessariamente essere degli eroi”, afferma Haynes. “La Ribellione ha bisogno di persone che siano pronte a fare un passo in più per portare a termine la missione. In questo modo il pubblico viene condotto in un’area morale molto più interessante: ti ritrovi a fare il tifo per un personaggio anche quando compie delle azioni con cui non sei necessariamente d’accordo”.

Tony Gilroy afferma: “Andor è una serie che parla di molte cose, ma al centro troviamo una storia incentrata sulla rivoluzione e su persone comuni che prendono varie decisioni in un momento molto estremo nella storia di Star Wars. La stiamo affrontando come una storia molto seria sull’educazione di un leader e la costruzione di una ribellione. I personaggi devono prendere decisioni di tutti i tipi: la serie esplora il modo in cui le persone fanno determinate scelte, il modo in cui non riescono a prendere le decisioni giuste, il modo in cui si tradiscono a vicenda quando sono deboli, il significato del coraggio, il significato dell’altruismo, il reale significato del male e dell’oppressione. Mi sono unito al progetto proprio per l’opportunità di esplorare tutto questo materiale”.

IL MONDO DELLA SERIE TV ANDOR
I valori di produzione di Andor erano pari a quelli di un lungometraggio di Star Wars. Come ha affermato Diego Luna, “sembra che stiamo realizzando un lunghissimo film”. La maestria artigianale e l’attenzione ai dettagli sono visibili in ogni singolo aspetto della produzione, dalla creazione dei personaggi all’ideazione dei nuovi mondi in cui essi vivono. Come spiega lo scenografo Luke Hull, che ha vinto un Emmy® grazie alle scenografie di Chernobyl, “Il mantra di Tony [Gilroy] è sempre stato quello di mantenere il realismo a tutti i costi. Stiamo comunque realizzando una serie di Star Wars e si tratta pur sempre di un fantasy ambientato nello spazio, ma abbiamo adottato il medesimo approccio di un film ambientato nel mondo reale: era come se stessimo costruendo il set di una normale città”.
A questo scopo, le riprese si sono svolte principalmente nei Pinewood Studios in Regno Unito, dove sono stati costruiti diversi set giganteschi e complessi, e in altre location dell’Inghilterra, tra cui Coryton, Marlow e Portland House. Tony Gilroy afferma: “Vogliamo che tutto sia realistico. Vogliamo che la galassia sembri reale. Stiamo semplicemente dicendo che ciò che accade nella nostra serie accade a tutte le persone in tutto il mondo. Incontreremo persone completamente schiacciate dall’Impero. Vedremo una varietà di culture planetarie diverse che vengono distrutte dall’Impero in un modo che, da molti punti di vista, ricorda il Colonialismo”.

La storia di Andor spazia tra numerosi pianeti, ognuno dei quali ha un look specifico. Il pianeta natale di Cassian, Ferrix, un centro per il recupero e la riparazione di materiali, dove si svolgono i primi tre episodi, ha richiesto la costruzione di uno straordinario set nella cittadina di Little Marlow, nel Buckinghamshire, che si trova nelle vicinanze dei Pinewood Studios. La produttrice esecutiva Kathleen Kennedy commenta: “Luke Hull ha svolto un lavoro davvero eccezionale con le scenografie e penso che sia riuscito a far apparire la città di Ferrix incredibilmente reale e concreta. Ha creato qualcosa che non avevamo mai visto prima d’ora in Star Wars, ma che al tempo stesso rispecchia perfettamente l’atmosfera di Star Wars”.
Il regista Toby Haynes è rimasto colpito dalle dimensioni colossali del set, e afferma: “Quando metti piede su questo set per la prima volta e ammiri il mondo che Luke Hull ha creato, ti rendi conto che non è soltanto una scenografia, ma un vero e proprio stile di vita”.

Luna aggiunge: “Anche se si intitola Andor, la serie parla di un intero universo, perché la rivoluzione non comincia mai da un solo uomo o da una sola donna. La rivoluzione è un lavoro di squadra: è molto più variegata e complessa di quanto pensiamo, e non coinvolge soltanto uno o due personaggi. Ferrix ha tutto ciò: è ricco di angolini che ci aiutano a scoprire di più su questo mondo e a capire come mai ci sia bisogno di una rivoluzione”.