Italia Programmi TV Variety

Morgan – e ci ritroviamo tutti con ALTROVE nel programma StraMorgan su Rai2

Morgan

e ci ritroviamo tutti con

ALTROVE

nel programma StraMorgan su Rai2
con canzoni, riflessioni sul diritto d’autore e le piattaforme social

StraMorgan è il programma Tv di quattro puntate dedicate alla musica fra lezioni-show, visite guidate alle canzoni e alle voci che hanno fatto la storia in onda su Rai 2 condotto da Morgan con Pino Strabioli. Grandi ospiti e un’orchestra formata da giovani musicisti si alternano tra racconti e note, partiture e parole.

In queste quattro serate sono intervenuti: Vinicio Capossela, Sir Oliver Skardy, Bunna, Paolo Rossi, Giovanni Caccamo, Chiara Galiazzo, Gino Paoli, Carlo Guaitoli, Tony Hadley, Avincola, Dolcenera

Morgan ha omaggiato grandi artisti come : Domenico Modugno, Elvis Presley, Umberto Bindi, Freddie Mercury, Franco Battiato, Brian Eno, Lucio Battisti, David Bowie

Video Morgan – Altrove , RaiPlay

Nella serata del 13 aprile Morgan (Marco Castoldi) si è esibito con il suo brano Altrove, il singolo è rimasto nel cuore di tanti fan e nella storia dellla musica italiana. Il singolo estratto dall’album Canzoni dell’appartamento, vincitore della Targa Tenco 2003 come miglior album d’esordio e nel 2015 è stata certificata Disco d’Oro

Morgan e Andy

L’album da solista è stato prodotto durante la pausa musicale dalla band Bluvertigo formata da Andy (Andrea Fumagalli), Sergio Carnevale, Livio Magnini il gruppo riceve il Disco d’Oro per l’album Metallo non metallo tra i singoli di successo Fuori dal tempo. L’album è stato ealizzato con la collaborazione di Mauro Pagani e la partecipazione di Alice nel brano Troppe emozioni.

Riflessioni sulle canzoni e sul diritto d’autore e le piattaforme social

Durante l’ultima puntata del programma su Rai2 Morgan in un monologo dice la sua sul senso delle canzoni e sul mercato musicale: (di seguito alcuni estratti del discorso)

”…le canzoni vive solo le nostre risorse sono il nostro tesoro ad esempio se il padre di un ragazzino che vuole smettere un’attività sportiva perché va in crisi, perché magari ha ricevuto una delusione, da parte di un amico o da un allenatore oppure una sconfitta si scoraggia anziché rimproverarlo…” Morgan canta una parte del brano La leva calcistica del ’68 Francesco De Gregori poi prosegue con il suo monologo ”…il ragazzino non abbandonerebbero lo Sport sono sicuro continuerebbe a giocare e avrebbe vuoi simpatia per quel padre e rispetto, Io ne sono certo. Le canzoni vive sono i nostri strumenti relazionali segnano e costruiscono la nostra vita l’unica vita che abbiamo…”

Poi Morgan si chiede. Dove sono ora queste canzoni? e porta gli spettatori ad una ulteriore riflessione:

”…A me sono rimaste nei ricordi al sicuro al calduccio me le porto appresso tutte, sono come le amicizie fondamentalmente, sono nel mio percorso le canzoni sono il mio bagaglio culturale. Cos’è una bagaglio culturale è una collezione di scelte accurate archiviate e sono disponibili all’uso. Oggi i sistemi odierni ci prendono tutto e la chiamano condivisione cioè sottrarre senza pagare compreso quello che paghiamo. Lo paghiamo e non ce lo danno. Loro però non pagano, **la SIAE non è riuscita a fare l’accordo con META. Non vogliono dare i diritti d’autore agli autori, loro usano le nostre cose diventano i potenti del mondo e non vogliono pagare.

Penisamo a questa cosa: da quando esiste l’archiviazione in rete non si può tornare a casa con in mano l’oggetto, dopo averlo pagato hai una ricevuta e ti permette di utilizzarlo e poi torna nell’ entropia-nella nuvola, dove io non posso entrarci appartiene ad un altro.

Questo ragionamento mi viene spontaneo ma noto che in generale anche persone intelligenti e colte non lo mettono in discussione, questi aspetti coercitivi della tecnocrazia li accettano passivamente senza grande critiche, sottomessi, manipolati nell’arrendevole idea che il mondo va così quindi va così e lo standard è incontestabile.

Perché non c’è alternativa, per tutti è normale quello che non è normale, deve essere accettato ovvero perché se io compro musica digitale non mi viene consegnato un file ma un accesso ad un luogo dove c’è il file. Lo spirito critico che fine ha fatto? lo dico a chi ha voglia di uscire da questo torpore è un vero e proprio abuso qualcosa per cui avremmo dovuto iniziare a lottare già da più di 10 anni.

Dove si può far sentire questa voce della Libertà? non certo sui dispositivi, non sui giornali, probabilmente di luogo più adatto dove far passare un certo pensiero libertario resta la canzone.

Ma oggi Dov’è la canzone di protesta? la trap/rap, direi di no perché si è protesta ma sulla cronaca di fatti già avvenuti aderisce alla realtà perfettamente adattata non mette in dubbio i social, i poteri forti il denaro, tantomeno un’epoca intera incluse le norme, ma figuriamoci non mette in discussione l’essenza delle cose. E’ una protesta debole fatta di solitudine non è un’alleanza.

Da figlio io pensavo i miei genitori dovrebbero essere contenti se torno a casa con un disco, un libro, uno strumento musicale, un dispositivo elettronico, una rivista, un biglietto di un concerto. Comprati con i soldi che mi sarei potuto sputtanare andando in discoteca o in birreria o in benzina

E se oggi se la metafora del tornarsene a casa con un disco o un libro non vale più, spostiamo il concetto sugli interessi: se un figlio si dimostra incline alle forme d’arte assecondiamo la sua propensione spontanea mettiamolo nella condizione di coltivarla, con serenità e serietà e otterremo una persona felice, funzionale realizzata non uno sfigato non un frustrato non un violento non un narcisista compulsivo, depresso, un leone da tastiera sfigato e neanche una persona banale ma un essere umano in cui ancora si possa sperare di affidare il tempo che resta allo stare al mondo.

Per rivedere le puntate https://www.raiplay.it/programmi/stramorgan/puntate/puntate

**SIAE – comunicato stampa del 30 marzo 2023 Per SIAE è fondamentale un’azione congiunta tra i vari soggetti impegnati per la tutela, anche nel campo del digitale, dei diritti d’autore e del patrimonio culturale italiano. In tal senso SIAE ribadisce che da parte di META ci si aspetta una maggiore trasparenza e collaborazione per superare l’asimmetria informativa che ha causato lo stallo della trattativa e soprattutto il parziale oscuramento della musica italiana da parte di META sulle piattaforme Facebook e Instagram con gravi danni per tutta la filiera musicale nazionale.

**SIAE – comunicato stampa del 5 aprile 2023
Salvatore Nastasi, Presidente della SIAE: “Siamo pienamente soddisfatti perchè l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha condiviso le posizioni della SIAE e ha valutato quale indebita l’interruzione della trattativa da parte di META, violando le norme in materia di abuso di dipendenza economica. Allo stesso tempo, è stato avviato dall’Autorità un procedimento cautelare di urgenza che dovrà portare alla riattivazione senza indugio del negoziato che Meta ha unilateralmente interrotto al fine di ottenere la piena disclosure dei dati sui suoi ricavi e poter calcolare la giusta remunerazione dei diritti d’autore. Fondamentale per noi è anche la richiesta dell’ Autorità a META di riattivare immediatamente i contenuti musicali che sono stati rimossi danneggiando gli autori ed editori italiani.
Siamo grati all’AGCM per questa decisione che ci consentirà di tornare a sederci al tavolo negoziale per confrontarci ad armi pari con il colosso americano, acquisendo, finalmente, le informazioni necessarie per poter assicurare un’equa remunerazione nell’interesse degli autori rappresentati dalla SIAE e, più in generale, dell’industria creativa italiana. Del resto, già domani è previsto un incontro presso il Ministero
della Cultura nel quale ci confronteremo con la consueta trasparenza, con l’auspicio di pervenire a un’equa soluzione in tempi brevi.”

**SOUNDREEF – Comunicato Stampa del 28 marzo 2023
Gestore indipendente di diritti d’autore riconosciuto

Su Meta torna la musica Soundreef
In ripristino sulle piattaforme Meta tutti i brani rappresentati integralmente da Soundreef per la raccolta dei diritti Online

Nei giorni passati Soundreef ha collaborato attivamente con Meta e da lunedì 27 marzo è iniziato il ripristino dei brani scritti da soli autori e compositori amministrati da Soundreef, anche in Stories e Reels già pubblicati.

Tra i brani già disponibili nelle librerie Meta ci sono, quindi, alcune delle opere di noti artisti come Ultimo, Pooh, Giovanni Allevi, Gigi D’Alessio, Rkomi, Alejandro Sanz, Noyz Narcos, Enrico Ruggeri, Paola Turci e Fabrizio Moro. In ripristino anche brani di Marco Masini, MACE, Boomdabash, AVA, Tedua e Morgan, oltre a migliaia di autori indipendenti.

Purtroppo, però, ad oggi questo riguarda solo una limitata parte del nostro catalogo.

Nonostante Soundreef amministri interessi nel 100% dei 10 album più venduti in Italia nel 2022 (classifica FIMI 2022), nel 60% dei 10 video musicali più visti (classifica YouTube 2022) e ha rappresentato i diritti Online per il 50% dei 10 Artisti più streammati in Italia lo scorso anno (classifica Spotify Top Artists Italia 2022), tutte le opere con più autori, di cui alcuni iscritti Soundreef ed altri SIAE, non possono essere attualmente ripristinate su Meta. Rientrano in questa casistica molti brani degli artisti sopracitati, oltre a un importante numero di brani dei repertori scritti da autori come Sfera Ebbasta, Guè, Charlie Charles, Takagi&Ketra, J-AX, Laura Pausini, Giancarlo Bigazzi, Maurizio Fabrizio, Federica Abbate e degli altri 26mila autori, compositori ed editori italiani che rappresentiamo.

In caso di opere musicali di aventi diritto iscritti a diversi organismi di gestione, per utilizzarle è necessario richiedere licenza a tutte le società interessate, che agiscono sempre in maniera indipendente. Per utilizzare questi brani, quindi, è necessaria sia una licenza Soundreef che una SIAE, ma SIAE non ha rinnovato la licenza con Meta. Sappiamo quanto le piattaforme Meta siano un importante strumento di visibilità per tutti gli autori e compositori, quanti nuovi artisti gli utenti vi abbiano scoperto e quanto la musica su Reels e Stories sia imprescindibile per i creators. Pertanto, continueremo a lavorare affinché anche il resto della musica italiana possa presto essere incluso di nuovo sulle piattaforme Meta.

**SOUNDREEF – Comunicato Stampa del 30 marzo 2023
Davide d’Atri ha partecipato in audizione alla Camera ed è intervenuto rispetto al mancato accordo tra Meta e SIAE, con particolare riferimento alla tutela del diritto d’autore nell’ambito delle attività dei prestatori di servizi di condivisione di contenuti online. Di seguito il testo integrale del suo intervento.

Buongiorno Presidente e Onorevoli deputati,

Sono Davide d’Atri, Amministratore Delegato della Soundreef S.p.A., gruppo fiscalmente italiano con oltre 50 dipendenti sul territorio italiano, circa 70 agenti e 26mila autori, compositori ed editori italiani iscritti alla nostra Collecting. Soundreef è ora membro di CISAC, la confederazione di tutte le Collecting Society nel mondo.

La riflessione che vorremmo portare oggi alla vostra attenzione è che la rottura della negoziazione tra Meta e SIAE deve essere inserita in un contesto più ampio rispetto alla vicenda specifica e crediamo che sia opportuno che alcune considerazioni divengano sistemiche e non specifiche. Infatti, dobbiamo stare molto attenti ad evitare distorsioni non corrette nel contesto di un mercato in crescita e proiettato in una fase di positivo rinnovamento.

Il diritto d’autore cresce ogni anno e l’ultimo report di Goldman Sachs lo proietta a crescere in maniera ancora più importante fino al 2030. La musica è sempre più utilizzata in qualsiasi contesto e i valori di mercato globali ed europei sono tornati – e hanno ora superato – i valori degli anni ’90, ovvero quei valori che il diritto d’autore aveva prima dell’avvento della digitalizzazione della musica e conseguente pirateria. Non è un caso che sia un settore in grandissimo fermento anche dal punto di vista delle iniziative imprenditoriali a livello nazionale ed internazionale.

Grazie alla caduta dei monopoli, gli autori, compositori ed editori hanno migliori servizi rispetto a prima. Guadagnano di più e con più trasparenza. Questo riguarda anche gli ex monopolisti, che sono migliorati stimolati da una concorrenza nazionale e internazionale. La concorrenza ha portato benefici agli autori, compositori ed editori, ma soprattutto li ha messo in grado di avere più potere attraverso la possibilità di scegliere la propria Collecting.

Questi grandi cambiamenti hanno portato, da una parte, maggiore semplicità per gli autori, compositori ed editori, dall’altra parte maggiore complessità tecnologica per la gestione di masse di dati imponenti relative alle utilizzazioni delle opere musicali.

È evidente come tale mercato, composto ormai da una pluralità di stakeholder oltre che territorialmente pan-europeo, sia un mercato che può essere efficiente solo in presenza di un alto tasso di soluzioni tecnologiche. Ma nessuna soluzione tecnologica ci può essere senza una capacità di raccogliere, analizzare e conservare un dato sicuro, strutturato e granulare.

Il dato non è più un qualcosa di corollario rispetto ai compensi; qualcosa da allegare a corredo dei compensi. È la base portante di un’industria efficiente ed equa.

Ed è per questo che sosteniamo che la vicenda Meta / SIAE debba essere guardata in un contesto di organizzazione e miglioramento dei processi più ampio e garantista per tutti gli stakeholder senza lasciarsi tentare da provvedimenti estemporanei e mirati. I meccanismi sono attualmente delicati e gli interventi non inquadrati in una logica strutturale possono essere particolarmente negativi.

Il contesto, quindi, è quello dello scambio dati tra utilizzatore e Collecting. Uno scambio dati fondamentale per la trasparenza dei rapporti tra utilizzatore e collecting, che si trasferisce in tariffe semplici, eque e misurabili. Egualmente importante l’effetto sulla distribuzione, se non vitale, in quanto la raccolta analitica di dati permette una distribuzione analitica a valle, con il conseguente risultato di una ripartizione dei compensi agli autori, compositori ed editori trasparente, veloce e analitica, come prevede la direttiva Barnier e la conseguente legge italiana di recepimento.

Se guardiamo a questo contesto in maniera più allargata, ci accorgiamo che i problemi sono importanti e decisioni in merito urgenti. Mi soffermo su un paio di esempi:

Le piattaforme di Video on Demand sembrano non poter, o non voler, trasmettere dati granulari, puntuali e trasparenti rispetto alle utilizzazioni delle opere musicali nei contenuti video, ma anche rispetto ad altre caratteristiche della piattaforma o dell’operatività. È di pochi giorni fa la dichiarazione della Collecting Attori 7607 di voler far causa a Netflix per ragioni simili. Inoltre, è di questi stessi giorni il deposito della causa ad Amazon Video da parte della Collecting LEA.

Altro esempio: le radio in-store, che servono con delle radio a circuito chiuso le grandi catene di esercizi commerciali, si rifiutano di dare i report musicali che riguardano l’utilizzo della musica in questi circuiti chiusi. In maniera inspiegabile e peraltro in difformità rispetto alle radio fm, che invece danno dati granulari e tempestivi anche quando hanno economie molto più piccole delle radio in-store. È nota la segnalazione della Collecting LEA alle autorità competenti. É una situazione delicata in quanto le radio in-store influenzano compensi probabilmente superiori a quelli provenienti da Meta.
Tale assenza e/o incompletezza di dati genera un’asimmetria di informazioni che si trasforma nel più classico dei problemi economici; un mercato inefficiente per mancanza di trasparenza delle informazioni. Taluni utilizzatori lamentano tariffe non chiare e non analitiche e le Collecting lamentano alti costi di raccolta aumentati dalla resistenza di concedere dati.

La conclusione di questo scenario è che sempre più spesso si arriva al contenzioso e allo scontro tra Collecting e utilizzatore. E se quindi è solo attraverso un contenzioso che si può arrivare ad una soluzione del problema, vuol dire che il sistema è sbagliato, perché non riesce a funzionare da solo e necessita dell’intervento di un giudice. I sistemi sani, infatti, hanno bisogno dei Tribunali solo nelle patologie e non anche per il loro normale funzionamento.

Concludo, quindi, sperando di far riflettere sulla necessità di inquadrare la vicenda Meta e SIAE in un contesto di razionalizzazione e ottimizzazione delle regole riguardanti lo scambio dati tra utilizzatore e Collecting. Le attuali norme danno, infatti, spazio a diverse interpretazioni e pertanto andrebbero chiarite attraverso decreti oppure per mezzo di provvedimenti delle authority competenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: