38.SIC – Settimana Internazionale della Critica i 7 film in concorso il cinema che guarda al futuro

38.SIC – Settimana Internazionale della Critica i 7 film in concorso il cinema che guarda al futuro

38.SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
Venezia, 30 agosto – 09 settembre 2023

Elenco film:

  • ABOUT LAST YEAR
  • HOARD
  • LIFE IS NOT A COMPETITION, BUT I’M WINNING
  • LOVE IS A GUN
  • MALQUERIDAS
  • SKY PEALS
  • THE VOURDALAK

ABOUT LAST YEAR
Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova
Italia 2023, documentario, 80

Un documentario affettuoso, un racconto di formazione, un canto alla vita. Tre registe che osservano tre giovani donne a un punto di svolta. Identità e linguaggio che si definiscono attraverso i corpi. Amicizie, traguardi, la frequentazione delle ballroom e un futuro tutto da scrivere. Un cinema di sguardo, puro, libero e fieramente indipendente.

ABOUT LAST YEAR

SINOSSI
Periferia di Torino. Celeste, Giorgia e Letizia, tra i 20 e i 27, sono unite da una consapevolezza: in quanto donne cisgender, sono ospiti nel mondo del ballroom. Fenomeno nato a New York nella comunità LGBT latina e afro-americana, oggi presente e radicato anche in Italia. Qui hanno trovato uno spazio in cui essere padrone del proprio corpo al riparo da giudizi, pregiudizi o provocazioni. Le tre stanno per iniziare un viaggio che le porterà ad affrontare importanti decisioni. Giorgia è legata al suo luogo d’origine, Celeste e Letizia vogliono partire. Un coming of age attraverso un anno di vita, dove si incontrano e si scontrano sogni, desideri, dubbi e una voglia di lotta e di vita.

Sceneggiatura Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova
Fotografia Dunja Lavecchia, Beatrice Surano
Montaggio Morena Terranova
Musiche Pietro Cavassa
Suono Elisabet Armand, Federica Paccotti, Fabio Coggiola
Interpreti Celeste Borgialli, Letizia Nacci, Giorgia Oliverio
Produzione Enrico Bisi , Stefano Cravero – Base Zero Mattia Puleo, Elena Ciofalo – Cinefonie

HOARD
Luna Carmoon
Regno Unito 2023, finzione, 126’

Il trauma come rifugio, l’accumulo come estremo atto d’amore. Un vortice di tenerezza e disgusto sulle note di un realismo magico che insegue l’onda visionaria dei maestri Roeg e Russell e schiva le sirene del cinema sociale. Una regista giovanissima, un film di audacia assoluta. Una nuova via per il cinema britannico.

SINOSSI
1984: C’è una discarica nel nostro salotto. Il mondo di Madre e di Maria è una costante sensazione di brividi che corrono lungo la schiena, ogni giorno è Natale nel loro piccolo nidus d’amore
1994: Lui me la riconsegnò, l’importanza mi colpì in ondate di sensazioni. È l’ultimo giorno di scuola di Maria. Al suo rientro a casa, in cima alle scale, due piedi scalzi ad attenderla. Un uomo alto, dall’aspetto insolito, uno sconosciuto che ha l’odore familiare di un trauma, un dolore d’infanzia, una duplicità di deliberate provocazioni – Michael

Sceneggiatura Luna Carmoon
Fotografia Nanu Segal
Montaggio Rachel Durance
Musiche Jim Williams
Suono Steve Single
Scenografia Bobbie Cousins
Costumi Nat Turner
Interpreti Saura Lightfoot Leon, Joseph Quinn, Hayley Squires, Lily-Beau Leach, Deba Hekmat
Produzione Helen Simmons – Erebus Pictures Loran Dunn – Delaval Film Andrew Starke – Anti-Worlds

LIFE IS NOT A COMPETITION, BUT I’M WINNING

LIFE IS NOT A COMPETITION, BUT I’M WINNING

Julia Fuhr Mann
Germania 2023, ibrido finzione-documentario, 79’

Un oggetto alieno: immagini di oggi e di ieri riscrivono la narrazione sportiva ufficiale che vuole gli atleti vincitori o vinti. Una visione queer, oltre le convenzioni, oltre le etichette e le categorie. Il digitale come affermazione. Echi di Riefenstahl e Fassbinder e di un cinema nuovo, senza genere, ancora da inventare.

SINOSSI
Se la Storia è scritta dai vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso di partecipare alla gara? Un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che sono sempre stati esclusi dal podio dei vincitori. Incontrano Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e Annet Negesa, un’atleta degli 800 metri che è stata esortata dalle federazione sportive internazionali a sottoporsi a chirurgia ormonale. Insieme creano un’utopia radicale e poetica, lontana dalle rigide regole di genere degli sport agonistici.

Sceneggiatura Julia Fuhr Mann
Fotografia Caroline Spreitzenbart
Montaggio Melanie Jilg, Merit Giesen
Suono Cornelia Böhm
Scenografia Sonja Schreiber, Mireia Vila Soriano
Costumi Angela Queins
Interpreti Annet Negesa, Amanda Reiter, Caitlin Fisher, Daniel Marin Medina, Chun Mei Tan, Eva Maria Jost, Jakob Levi Stahlberg, Oumou Aidara, Greta Graf
Produzione Fabian Altenried, Sophie Ahrens, Kristof Gerega – Schuldenberg Films
Co-produzione Melissa Byrne – University for Television and Film Munich Katya Mader – ZDF/3sat
Vendite Internazionali First Hand Films

LOVE IS A GUN AI SHI YI BA QIANG 愛是一把槍
Lee Hong-Chi
Hong Kong, Taiwan 2023, finzione, 81’

Destini ineluttabili, redenzioni negate, un ragazzo dal passato burrascoso che non vuole cedere alla rassegnazione. Storie che emergono dal reale post-pandemico si concretizzano nei codici del cinema di genere dando vita a un neo-noir cupo, rabbioso e dolente, sotto il segno di Lee Chang Dong, Diao Yinan, Wong Kar-Wai. Un esordio low-budget appassionato e visivamente potente.

SINOSSI
Dopo essere stato rilasciato di prigione, Sweet Potato si accontenta del suo piccolo lavoro sul lungomare, vivendo dei magri incassi e ignorando i commenti di chi gli suggerisce di lasciar perdere. Viene però trascinato nel vortice del passato quando il vecchio “boss” (che non ha mai visto di persona), la madre (che ripone su di lui tutti i suoi debiti) e infine l’amico Maozi ricompaiono nella sua vita. Uno dopo l’altro si impadroniscono con forza del suo presente e cancellando ogni speranza per il futuro. Solo Seven riesce, in una certa misura, a mitigare le sue ansie. Un giorno, sullo sfondo di un paesaggio costiero oppressivo e carico di smog, a Sweet Potato viene finalmente concesso un incontro con il “boss”…

Sceneggiatura Lee Hong-Chi, Lin Cheng Hsun
Fotografia Zhu Ying Rong
Montaggio Qin Yanan
Musiche Bruce Su
Suono Tu Duu-Chih
Scenografia Lin Zhi Yun
Costumi Lee Chi Wei
Interpreti Lee Hong-chi, Lin Ying Wei, Zheng Qing Yu, Lin Ke Ren, Lee Yu Yao, Edison Song
Produzione Shan Zuolong – Monologue Films Liao Che-i – Southie Films
Co-produzione Qi Ai, Li Xiaoyuan, Andy An
Vendita internazionale Parallax Films

MALQUERIDAS Tana Gilbert
Cile, Germania 2023, documentario, 72’

Un film “illegale”. Un racconto corale che si costruisce attraverso le immagini registrate dai cellulari (proibiti) delle detenute di un carcere cileno. Storie di sorellanza e tradimento, di maternità negata, di amore, vita e morte. La concezione di uno spazio e di un tempo “altro”. L’immagine verticale, a bassa definizione, come gesto di autoaffermazione.

SINOSSI
Sono donne. Sono madri. Sono detenute che stanno scontando lunghe pene in una prigione in Cile. I figli crescono lontano da loro, ma rimangono nei loro cuori. In prigione trovano l’affetto delle altre detenute che condividono la loro stessa esperienza. Il sostegno reciproco tra queste donne diventa una forma di resistenza ed emancipazione. Malqueridas ricostruisce le loro storie attraverso le immagini che loro stesse hanno girato con i cellulari vietati dentro la prigione, recuperando la memoria collettiva di una comunità dimenticata.

Sceneggiatura Tana Gilbert, Paola Castillo Villagrán, Javiera Velozo, Karina Sánchez
Fotografia detenute in carcere
Montaggio Javiera Velozo, Tana Gilbert
Suono Carlo Sánchez
Scenografia Fanny Leiva Torres
Produzione Paola Castillo – Errante dirk manthey film
Vendite Internazionali Square Eyes

SKY PEALS Moin Hussain
Regno Unito 2023, finzione, 91’

Stati di alienazione, straniamento, non-luoghi. La ricerca di un padre scomparso. Segni e spazi da decifrare per raggiungere una nuova consapevolezza, per costruire un’identità unica e propria. Finalmente un risveglio e l’opportunità preziosa di guardare al mondo con altri occhi. Fantascienza del reale. Cinema politico.

SKY PEALS

SINOSSI
Adam fa i turni di notte in una stazione di servizio autostradale e conduce una vita mediocre e solitaria quasi del tutto priva di contatti umani. Venuto a sapere che il padre, di cui aveva perso le tracce, è morto, Adam cerca con fatica di ricostruire l’immagine di un uomo che non ha mai veramente conosciuto e riesamina dettagli del suo passato che fa difficoltà a comprendere. Quando scopre che il padre era convinto di non essere umano, Adam inizialmente respinge l’idea come ridicola. Tuttavia il dubbio lentamente si insinua, portando con sé una seria riflessione: se fosse la verità, cosa significherebbe questo per Adam?

Sceneggiatura Moin Hussain
Fotografia Nick Cooke
Montaggio Nse Asuquo
Musiche Sarah Davachi
Suono Paul Davies
Scenografia Elena Muntoni
Costumi Sophie O’Neill
Interpreti Faraz Ayub, Natalie Gavin, Claire Rushbrook, Simon Nagra, Steve Oram, Jeff Mirza, Bill Fellows
Produzione Michelle Stein – Escape Films
Vendite Internazionali Bankside FIlms

THE VOURDALAK LE VOURDALAK Adrien Beau
Francia 2023, finzione, 90’

Da una novella di Tolstoj, il viaggio tetro e sensuale di un giovane marchese nella terra dei Vourdalak, morti viventi assetati di sangue. In un abbacinante 16 mm, un film antico e contemporaneo che recupera la dimensione più artigianale e più politica del fare cinema. L’incontro impossibile e miracoloso tra Polanski e Serra, Bava e Mandico, Rollin, Paradjanov e Corman annuncia la morte del patriarcato.

SINOSSI
“Figli miei”, intima Gorcha prima di accomiatarsi, “attendete il mio ritorno per sei giorni. Trascorsi questi sei giorni, se non dovessi ritornare, recitate una preghiera in mia memoria, poiché vorrà dire che sono perito in battaglia… Ma se dovessi ricomparire – che Dio vi protegga! – passati i sei giorni, vi ingiungo di sbarrare la porta e negarmi l’ingresso, qualunque cosa io dica o faccia. Poiché per allora, altri non sarò che un Vourdalak, un dannato.”

Sceneggiatura Hadrien Bouvier, Adrien Beau – tratto da La Famille du Vourdalak di Aleksei K. Tolstoj-
Fotografia David Chizallet
Montaggio Alan Jobart
Musiche Maïa Xifaras, Martin Le Nouvel
Suono Charlotte Comte, Laura Chelfi, Simon Apostolou
Scenografia Thibault Pinto
Costumi Anne Blanchard
Interpreti Kacey Mottet Klein, Ariane Labed, Grégoire Colin,Vassili Schneider, Claire Duburcq, Gabriel Pavie, Erwan Ribard, Adrien Beau
Produzione Judith Lou Lévy, Eve Robin – Les Films du Bal Lola Pacchioni, Marco Pacchioni – Master Movies
Vendite Internazionali WTFilms

FUORI CONCORSO

FILM D’APERTURA

GOD IS A WOMAN DIEU EST UNE FEMME Andrés Peyrot
Francia, Svizzera, Panama 2023, documentario, 85

Decolonizzare lo sguardo e ragionare sul potere dell’immagine. Un manifesto teorico, estetico, politico. A partire dalla ricerca e il ritrovamento di un film perduto e dalla (doppia) osservazione delle tradizioni del popolo Kuna, un’appassionante riflessione sulla responsabilità del fare cinema, sul passato e il presente, sull’appartenenza, sul senso di comunità.

SINOSSI
Nel 1975, il regista francese premio Oscar Pierre-Dominique Gaisseau approda a Panama per girare un documentario sul popolo Kuna, per cui le donne sono sacre. Gaisseau, sua moglie e la figlioletta Akiko vivono assieme ai Kuna per oltre un anno, ma il progetto ben presto esaurisce i fondi e una banca finisce per confiscare le bobine. Cinquant’anni dopo, i Kuna stanno ancora aspettando il “loro” film, ormai divenuto leggenda e tramandato oralmente dagli anziani alle nuove generazioni. Finché un giorno, una copia nascosta viene scoperta a Parigi…

Sceneggiatura Andrés Peyrot, Elizabeth Wautlet
Fotografia Patrick Tresch, Nicolas Desaintquentin
Montaggio Sabine Emiliani
Musiche Grégoire Auger
Suono Luis Lasso, Luis Bravo, Samy Bardet
Produzione Brieuc Dréano, Andrés Peyrot – Industrie Films Johan De Faria – Upside Films Xavier Grin – P.S. Productions
Produttori associati Orgun Wagua, Duiren Wag, Isabella Gálvez, Moisés Gonzalez
Vendite Internazionali Pyramide International

FILM DI CHIUSURA

VERMIN VERMINES Sébastien Vaniček
Francia, Marocco 2023, finzione, 103’

Ragni infestanti come metafora della minaccia neo-capitalista. La marginalità delle banlieue. Un discorso sociale urgente e di lucida precisione, distante da banali semplificazioni, polarizzazioni e cliché. Cinema di intrattenimento popolare che guarda al presente. Cinema che si rinnova. Cinema che sa cosa dire e come dirlo.

SINOSSI
A seguito di un’invasione di ragni velenosi, gli abitanti di una palazzina di periferia dovranno imparare a lottare per la propria sopravvivenza

Sceneggiatura Sébastien Vaniček, Florent Bernard
Fotografia Alexandre Jamin
Montaggio Nassim Gordji-Tehrani, Thomas Fernandez, Sébastien Vaniček
Musiche Douglas Cavanna, Xavier Caux
Interpreti Théo Christine, Sofia Lesaffre, Jérôme Niel, Lisa Nyarko, Finnegan Oldfield
Produzione Harry Tordjman – My Box Films Mathieu Robinet – Tandem
Vendite Internazionali Charades WTFILMS
Distribuzione italiana Plaion

PROIEZIONE SPECIALE

in collaborazione con la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e con le Giornate degli Autori
PASSIONE CRITICA Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi
Italia 2023, documentario, 60’

SINOSSI
Passione critica studia il rapporto tra critica e autori nella storia del cinema italiano in relazione con la storia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, sin dal suo atto di fondazione nel 1971. Si tratta di un percorso non secondario nella storia culturale italiana, tracciato grazie agli interventi di prestigiosi testimoni e al montaggio di materiale di repertorio, dagli anni Sessanta all’avvento del web e dei social e all’attuale esplosione dell’audiovisivo, che mette in discussione la stessa definizione e i confini del cinema.

UNA QUESTIONE DI SGUARDO:

Riportare lo sguardo al centro. Riappropriarsi del potere delle immagini e della responsabilità che deriva dall’atto di osservare attraverso un dispositivo di riproduzione. Cos’è il cinema oggi? È ciò che è sempre stato e ancora sarà, indipendentemente dai formati, dai supporti, dalla misura degli schermi e dai ripetuti allarmi sullo stato di crisi: una finestra sul mondo, indispensabile occasione di (ri)lettura oltre che di racconto, opportunità per esprimere un punto di vista. Talvolta personale, unico, talaltra riflesso di un sentire comune.

È sempre, comunque, una questione di sguardo.

Con la complicità del comitato di selezione composto da Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e Federico Pedroni, partner in crime nell’individuare le tendenze più audaci del cinema del presente (con l’obiettivo puntato sul futuro),

la 38. edizione della Settimana Internazionale della Critica si compone di occhi insoliti, onnivori, avventurosi, accomunati dal gusto del rischio e una sorta di furia oltre che dall’urgenza di affermarsi e affermare attraverso una propria visione sullo stato generale delle cose.

Gesti potenti che non passeranno inosservati e che, anzi, stupiranno, scuoteranno l’immaginario, lasciando auspicabilmente un segno. Com’è ormai tradizione, anche quest’anno la SIC offrirà i suoi 7+2 esordi scelti tra gli oltre cinquecento titoli arrivati da ogni angolo del mondo. Tra questi si è fatta imponente la presenza femminile, così come quella di forme diverse e “nuove” di narrazione non-fiction (dato in sensibile aumento), ma poderosa e massiccia è anche quella delle fiction, con tanto cinema di genere: noir, fantascienza, horror. Tutti, senza eccezione, accostabili tra loro per la voglia di osare sia nelle scelte visive/narrative che per una precisa, lucida e netta presa di posizione. Per la presenza di uno sguardo, appunto.

Sono immagini che si aprono a un dialogo con la contemporaneità in un corto circuito perpetuo che si alimenta dentro e fuori dallo schermo. Attingendo dal reale, per poi approdare a visioni autentiche e originali, sia intime che corali. Sguardi decolonizzati, narrazioni ufficiali rivisitate, traumi apparentemente sopiti che riemergono con violenza; lo “spazio” diventa un terreno da ridefinire ed entro il quale misurarsi, mentre il passato e il presente si trovano a un’evidente resa dei conti, come se tutti, oggi, fossimo invitati a ripensare la storia, individuale e collettiva, con occhi nuovi, sulla base di una diversa e più consapevole coscienza critica.

Ancora: stati di alienazione, linguaggi che si esprimono attraverso i corpi, vampiri assetati che annunciano la fine del patriarcato, ragni infestanti come metafora della minaccia del neo-capitalismo (nella attuale marginalità delle banlieue). Senza trascurare la dimensione ontologica dell’immagine grazie a un uso creativo del digitale, del deep fake o per l’adozione del formato verticale a bassa definizione come gesto di autoaffermazione.

Sono film che raccontano storie “per tutti”, perfettamente calati nel presente, che non smarriscono il piacere per l’intrattenimento, ma non temono neppure di affrontare la sfida di una provocazione. L’atto della visione non è mai stato così politico.

La Settimana Internazionale della Critica (SIC) è una sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (30 agosto – 9 settembre 2023) e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e tre eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. La selezione è curata dalla Delegata Generale della SIC Beatrice Fiorentino con i membri della commissione di selezione Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e Federico Pedroni.

I PREMI

I sette lungometraggi in concorso alla 38. Settimana Internazionale della Critica concorrono per:

Gran Premio IWONDERFULL, assegnato da una giuria internazionale
al miglior film in concorso e del valore di € 5.000;

Premio del Pubblico THE FILM CLUB, assegnato dal pubblico
in sala e dal valore di € 3.000.

Inoltre, i film della sezione concorrono all’assegnazione dei seguenti riconoscimenti:
Premio Circolo del Cinema di Verona, assegnato da una giuria composta
da soci under 35 del Circolo di Verona e destinato al film più innovativo della sezione.

Premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico, sponsorizzato dall’Hotel Saturnia di Venezia e assegnato da una commissione di critici iscritti al Sindacato Nazionale
Critici Cinematografici Italiani.

Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” I film della SIC, come tutte le opere prime di lungometraggio presentate nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), concorrono all’assegnazione del Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”.

Una Giuria Internazionale composta da un massimo di 5 personalità del cinema e della cultura di diversi Paesi, tra i quali un produttore, assegnerà senza possibilità di ex-aequo un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.

PARTNER
La Settimana Internazionale della Critica è lieta di inaugurare le nuove collaborazioni con IWONDERFULL, main partner legato alla SIC da una comune visione del cinema di qualità, al pari dei due official partner: ARRI e The Film Club. La sezione è realizzata con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige, Provincia Autonoma di Trento e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Dopo la Mostra, i film della SIC saranno riproposti in diverse città in Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. La SIC si avvale inoltre del prezioso sostegno di sponsor e partner importanti come Cinecittà, Circolo del Cinema di Verona, NUOVOIMAIE, Hotel Saturnia, Frame by Frame, Stadion Video, Fondazione Fare Cinema, Centro Nazionale del Cortometraggio/Talents and Short Film Market, Ca’ Bertaldo, Milano Film Network. Infine, la Settimana è felice di collaborare con i media partner Festival Scope, piattaforma online per professionisti dell’industria cinematografica; FRED, web radio multilingue; Hot Corn, magazine digitale di informazione su cinema e TV; Sentieri Selvaggi, storica testata di critica cinematografica; e Taxi Drivers, rivista indipendente da sempre specializzata in cinema d’autore.

SIC@SIC

shortitaliancinema@settimanainternazionaledellacritica

SIC@SIC 2023 LINE-UP

CONCORSO

  • DE L’AMOUR PERDU
  • FOTO DI GRUPPO
  • IT ISN’T SO
  • LA LINEA DEL TERMINATORE
  • LAS MEMORIAS PERDIDAS DE LOS ÁRBOLES
  • PINOQUO
  • WE SHOULD ALL BE FUTURISTS

FUORI CONCORSO

CORTOMETRAGGIO DI APERTURA

INCONTRO DI NOTTE
Liliana Cavani
Italia

CORTOMETRAGGIO DI CHIUSURA

TILIPIRCHE
Francesco Piras
Italia

La selezione di quest’anno, come in passato, riflette le inquietudini del presente e in certa misura conferma le linee tematiche e formali tracciate dalla selezione ufficiale della SIC: la tendenza a forme di narrazione ibrida o non-fiction, il dialogo tra spazio e individuo, la connessione circolare tra passato e presente, la centralità dell’immagine.

È attraverso una cura estetica di rara precisione che De l’amour perdu di Lorenzo Quagliozzi ci conquista, con una piccola vicenda intima e universale che oltrepassa il tempo e la Storia; e il tempo che passa, con il suo carico di dubbi e incertezze è poi elemento fondante in Foto di gruppo di Tommaso Frangini, per la seconda volta a SIC@SIC, ancora attratto dal tema dell’amicizia maschile, mentre We Should All be Futurists di Angela Norelli gioca alla provocazione riportando in vita, con una nuova maliziosa forma, scene tratte da una serie di film del periodo del muto; ancora filmati di archivio e diari personali tracciano una rotta geografica ed emotiva ne La linea del terminatore di Gabriele Biasi; (veri) adolescenti e spazi da conquistare sono materia pulsante in Pinoquo che, dopo il pluripremiato Inchei, riporta Federico Dematté alla SIC; la città come labirinto e crocevia di destini è al centro del blues metropolitano It Isn’t So di Fabrizio Paterniti Martello; la foresta amazzonica vive e respira in Las memorias perdidas de los árboles di Antonio La Camera, viaggio spirituale alla scoperta di un passato che appartiene a un’altra dimensione. In chiusura Tilipirche di Francesco Piras, un “western” aspro e duro ambientato in Sardegna, alza la soglia di attenzione sull’emergenza ambientale che incombe sul nostro presente e futuro.

SIC@SIC raggiunge quota otto edizioni e 56 cortometraggi presentati, in un progetto di collaborazione tra Cinecittà e la Settimana della Critica che è diventato il momento dell’anno più importante per il lancio ed il confronto dei giovani autori italiani. Il dato oggettivo e inequivocabile è arrivato da Locarno, dove il regista lanciato da SIC@SIC Simone Bozzelli, concorrerà con Patagonia. Quel che accadrà a Venezia al momento è solo un auspicio, eppure saremmo pronti a scommettere su altre possibili presenze in posizioni prominenti.

Il cerchio si chiude, i giovani autori di SIC@SIC condividono lo stesso contesto festivaliero con gli esordienti che hanno fatto il loro stesso percorso. In questa lunga estate calda rincuora la conferma che le migliori intenzioni di chi ha pensato e voluto questa piccola ma preziosa sezione siano diventate realtà. Cinecittà farà viaggiare la selezione dei cortometraggi alla Mostra de Cinema Italià de Barcellona e, sorpresa, anche a Tokyo.

L’ottava edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) propone una selezione competitiva di sette cortometraggi di autori italiani non ancora approdati al lungometraggio, e due eventi speciali fuori concorso. I cortometraggi vengono programmati all’interno della 38. Settimana Internazionale della Critica. La selezione è curata dalla Delegata Generale Beatrice Fiorentino con i membri della commissione di selezione Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e Federico Pedroni. Il programma nasce dalla sinergia fra il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e Cinecittà, ed è una delle iniziative per il supporto allo sviluppo del nuovo cinema italiano e per la promozione dei giovani autori.

I PREMI

I sette cortometraggi in concorso, tutti presentati in prima mondiale, competono per i seguenti premi, assegnati da una giuria composta da tre professionisti dell’industria cinematografica.
Premio al Miglior Cortometraggio
offerto da Frame by Frame e consistente in servizi di post-produzione
per il prossimo cortometraggio del regista premiato.
Premio alla Migliore Regia
offerto da Stadion Video e consistente nella realizzazione dell’edizione inglese sottotitolata per il prossimo cortometraggio del regista premiato.
Premio al Miglior Contributo Tecnico
offerto da Fondazione Fare Cinema e consistente nella partecipazione all’edizione 2024 del Corso di Alta Formazione Cinematografica in Regia “Fare Cinema”.

Dopo l’anteprima a Venezia, il dipartimento Promozione Internazionale Cinema Contemporaneo di Cinecittà offrirà ai cortometraggi presentati in concorso a SIC@SIC varie opportunità di promozione a livello internazionale attraverso una serie di iniziative e festival, come la Mostra de Cinema Italià de Barcelona (sezione Concorso Cortometraggi), in programma a dicembre 2023 in Spagna. Inoltre, i corti saranno messi a disposizione dei professionisti di settore attraverso le piattaforme online Festival Scope e Italian Short Film Video Library – strumento di promozione del cortometraggio italiano realizzato dal Centro Nazionale del Cortometraggio in collaborazione con Cinecittà – e a novembre 2023, i tre premiati di SIC@SIC parteciperanno al TSFM – Talents and Short Film Market, organizzato dal Centro Nazionale del Cortometraggio.

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